La nuova legge ungherese, in base alla quale tutti i migranti e i rifugiati che raggiungono il paese saranno detenuti in «zone di transito» alle frontiere serba e croata, è probabilmente in contrasto con il diritto europeo dei diritti umani. È quanto avverte il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, dicendosi «profondamente preoccupato» per le norme approvate dal parlamento ungherese. «Privare sistematicamente della libertà tutti richiedenti asilo rappresenta un chiara violazione degli obblighi dell'Ungheria stabiliti dalla Convenzione», ha dichiarato Muiznieks, ricordando che precedenti decisioni della Corte europea dei diritti dell'uomo hanno stabilito che la detenzione sistematica dei migranti che chiedono asilo deve essere usata solo come misura di ultima ratio. In base al nuovo regime, i richiedenti asilo e gli altri migranti che arrivano in Ungheria, compresi i bambini, saranno costretti a vivere in container circondati da recinzioni di filo spinato.
La nuova legge, approvata ieri a grande maggioranza dal Parlamento di Budapest, è stata anche condannato dall'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite Unhcr, secondo cui avrà un «impatto terribile» su persone già traumatizzati. Da parte sua il primo ministro ungherese Viktor Orban, ha giustificato la mossa sostenendo che il Paese è «sotto l'assedio di migranti e difenderci è nostro diritto ed esigenza nazionale».
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