Contestano a Giorgia il selfie con Orban ma Mattarella ha ricevuto il feroce Erdogan

Pure Renzi ha accolto nel 2014 il leader ungherese con strette di mano sorrisi

Contestano a Giorgia il selfie con Orban ma Mattarella ha ricevuto il feroce Erdogan

Giorgia Meloni viene crocefissa sui social e dalla sinistra politicamente corretta per un selfie con Viktor Orban, primo ministro ungherese, bollato come l'uomo nero dell'Est Europa. Da che pulpito la predica: lo stesso Matteo Renzi, leader del Pd, accoglieva il pericoloso Orban con strette di mano e ampi sorrisi a Milano quando era presidente del Consiglio. Per non parlare del fatto che il politico ungherese non fa parte dell'internazionale nera, che sogna il quarto Reich, ma del Ppe, il Partito popolare europeo con Silvio Berlusconi e Angela Merkel.

Giusto per rinfrescare la memoria agli esponenti del Pd che urlano al «lupo» per la visita e la foto ricordo vadano a vedersi uno scatto del 2014 con il neo presidente del Consiglio Renzi, che ultra sorridente accoglie proprio Orban a Milano per il conclave Asia-Europa. Anche l'attuale premier Paolo Gentiloni è stato immortalato con Orban, ma ben più imbarazzanti dovrebbero essere le foto con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan di recente in visita in Italia. Stesso copione al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Non solo il «sultano» invade e massacra i curdi in Siria, ma appena stretta la mano ai leader italiani ha bloccato una nave dell'Eni con la sua flotta militare perché gli dava fastidio che trivellasse al largo di Cipro. Solo i poveri curdi hanno protestato in piazza a Roma contro la visita di Erdogan e nessuno si è strappato le vesti per le foto di rito al Vaticano, Palazzo Chigi e al Quirinale.

Ancora più imbarazzante lo scatto in gennaio di Mogherini, stellina del centrosinistra a Bruxelles, con Raul Castro, che fino a prova contraria non è un esempio di democrazia. Nella fotografia si vede che l'Alto rappresentate della politica estera europea è molto compiaciuta della calorosa stretta di mano con alle spalle le bandiere cubana ed europea. Anche in questo caso solo gli esuli anti comunisti protestano per le aperture di Bruxelles all'isola ribelle.

La stessa Mogherini è ritratta sorridente in una foto di gruppo del 14 dicembre scorso ad un summit a Bruxelles al fianco del premier spagnolo Mariano Rajoy e subito dopo c'è l'uomo nero, il premier Orban. La palma dell'assurdità, rispetto alla levata di scudi per il selfie di Meloni e Orban, spetta al ministro degli Esteri Angelino Alfano. La Farnesina ha postato il 19 gennaio su You Tube un breve, ma intenso video. Alfano accoglie a Roma con grandi salamelecchi il ministro degli Esteri austriaco Karin Kneissl. Una donna ufficialmente «indipendente» nel governo austriaco, ma in realtà fortemente voluta dal partito della Libertà (Fpo) di Heinz-Christian Strache. Il vice cancelliere e numero uno fra gli «uomini neri» in Europa, secondo i radical chic, ben peggio di Orban. Kneissl non ha mai avuto peli sulla lingua nel criticare il buonismo pro migranti di Papa Francesco, «il cinico ed arrogante», Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea e la cancelliera Angela Merkel, come il premier ungherese.

Alfano fa sorridere nel video quando sorvola sulle questioni di sicurezza ed immigrazione in discussione con la dura e pura austriaca. Gli stessi temi condivisi da Meloni e Orban, che sono serviti alla sinistra ed ai social per mettere in croce la leader di Fratelli d'Italia colpevole di selfie con l'«uomo nero».

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