Politica

«Contro il panico normalità e allenamento»

Marco Palma«I terroristi vogliono spaventare la gente costringendola a cambiare il modo di vivere e il modo migliore di combatterli è comportarsi normalmente. Perché anche aver paura è normale». Lo dice al Giornale Rosario Sorrentino, neurologo e tra i massimi esperti in campo internazionale sugli attacchi di panico. «Ogni attentato terroristico che provoca morti e feriti colpisce in ognuno di noi la parte emotiva del cervello, tanto più esposta se siamo portati a muoverci, viaggiare frequentando aeroporti, stazioni ferroviarie, palazzi congressuali. E proprio dopo questi attentati nella nostra psiche deve prevalere la ragione della normalità che finisce per ridimensionare paura e panico. Ed è proprio questo la volontà delle organizzazioni terroristiche: paralizzare di paura tutti». A questo si deve reagire, combattere «verso quella concezione di paura che è dentro di noi. Dobbiamo cambiare radicalmente approccio con la paura, soprattutto in questi casi, trasformando uno svantaggio in un vantaggio dice il neurologo allenando ad esempio il nostro cervello, la nostra psiche alla paura». Sorrentino fa l'esempio delle gravi calamità, spesso improvvise, e che provocano morti e feriti come i terremoti o gli tsunami, ad esempio in Giappone, in altre zone dell'estremo oriente, in California. «Bambini ed adulti in quei paesi vengono allenati, a scuola o nei posti di lavoro, attraverso personale specializzato e corsi di formazione per affrontare le paure di gravi eventi naturali.

La stessa cosa dobbiamo farla noi, ovviamente trattando un tipo di paura diverso».

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