RomaParafrasando Dante si potrebbe dire che è ancora l'elezione di Mattarella a segnare gli umori (e i livori) delle truppe alfaniane. L'Ncd nei panni della bella Francesca da Rimini che sussurra indignata « e il modo ancor m'offende »? Sembra di sì. Lei si riferisce all'uccisione del suo amato. Quagliariello, Formigoni & co all'elezione di Mattarella che ha segnato se non altro la disinvoltura con cui Renzi tratta alleati di governo e di Nazareno. Dopo lo stordimento (e l'offesa) iniziale è giunto il momento del confronto. La squadra del Nuovo centrodestra cerca di correre ai ripari. Capisce che la prova muscolare del Pd (che ha imbarcato una nuova squadra di «responsabili») ha un ascendente sicuro sulle colombe di Forza Italia per quanto riguarda le riforme comprese nel patto del Nazareno. Capisce altresì che i numeri sono ancora dalla loro parte per far traballare l'asse di governo nella cosiddetta «attività ordinaria». Quindi, rubando un'espressione dell'ex leader Berlusconi, il partito di Alfano potrebbe decidere di tenere sulle spine la compagine di Palazzo Chigi facendo sospirare il proprio voto a ogni decreto da approvare. «Se ci piace» sembrano suggerire i loro volti di sfida «lo votiamo, altrimenti...». Come ad esempio per il cosiddetto «Milleproroghe» da rivedere, secondo Nunzia De Girolamo, nella parte riguardante le partite Iva. Per non parlare poi dell'altolà gridato a una voce da Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi a proposito delle unioni civili (tanto care a buona parte del Pd). L'Ncd - spiega - il coordinatore nazionale del partito - vuole governare il Paese e fare le riforme necessarie. «E per questo dovremo fissare 4/6 punti, senza cedere su alcuni temi né accettare che si cerchino maggioranze diverse». Pure Maurizio Lupi aggiunge dettagli all'agenda di governo, annunciando che la proposta di legge sulle banche cooperative, che arriverà alla Camera la prossima settimana, deve trovare punti di incontro tra posizioni al momento ancora molto distanti.
Un modo, insomma, per rispondere a una prova muscolare con una alzata d'ingegno. E intanto guardare al 2018, per esempio. Quando si dovrà (se non successo nel frattempo) scegliere come preparare la campagna elettorale per le nuove elezioni politiche. Lupi e Quagliariello su questo punto sembrano avere le idee chiare. Bisogna identificare una «zona moderata», ben distante dall'area del Pd e dalla deriva populista dei vari Grillo e Salvini. A maggior ragione adesso che Scelta civica si è praticamente «sciolta». Quagliariello, poi, si rivolge anche all'altra sponda del Nazareno. Ai colleghi di Forza Italia manda a dire che l'idea di individuare in Salvini un possibile futuro leader del centrodestra è da bocciare senza tentennamenti.
«Non solo non è il nuovo leader del centrodestra - aggiunge il coordinatore dell'Ncd - per noi è un avversario». L'armonia interna del partito, però, svanisce non appena si parla delle prossime Regionali in Campania. L'eventuale appoggio a Stefano Caldoro non riesce a convincere parte dei «lealisti» renziani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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