RomaNel giorno in cui tutti si accorgono che in Grecia un premio di maggioranza molto generoso non è riuscito a garantire alla valanga di Syriza la facoltà di fare un governo tutto suo, Palazzo Madama sceglie di ratificare una parte consistente del Patto del Nazareno, quella cioè che stabilisce - nella nascitura legge elettorale - un premio di lista (e non di coalizione) al 40%. E che ratifica, inoltre, lo sbarramento al 3% come soglia minima per far entrare i partiti a Montecitorio. Con due ore di ritardo (a causa della nebbia che ha spostato l'arrivo dei senatori provenienti da Milano in aereo) sulla tabella di marcia l'aula del Senato ha infatti approvato i due emendamenti proposti da Anna Finocchiaro (Pd) che formano uno dei cardini dell' Italicum , in attesa del voto finale previsto per oggi.
E non è stata un'impresa ardua, peraltro. A favore hanno votato 177 senatori. In due si sono astenuti, mentre sono stati 64 i voti contrari. Di quest'ultimo gruppo facevano parte anche 23 senatori della sinistra Pd, che avversa il patto del Nazareno. Un gruppo che per Miguel Gotor (Pd) ha scelto «di non votare testi che contraddicono l'impegno portato avanti affinché il prossimo Parlamento non sia ancora una volta, dopo dieci anni di Porcellum , a maggioranza di nominati».
Il primo dei due emendamenti approvati attribuisce il premio di maggioranza alla lista vincente, anziché alla coalizione, come prevedeva il testo approvato dalla Camera. Inoltre stabilisce che il premio consiste nel far raggiungere 340 seggi alla Camera. In prima lettura, invece si parlava di un premio che portasse il vincitore al 53% dei seggi. L'emendamento approvato abbassa poi lo sbarramento al 3%, mentre il testo approvato a Montecitorio stabiliva una serie di soglie: 4,5% per i partiti all'interno di una coalizione; 8% per quelli che correvano da soli; 12% per le coalizioni.
Il secondo emendamento invece fissa al 40 per cento la soglia per ottenere il premio e stabilisce che ogni elettore disporrà di un'unica scheda con il contrassegno di ciascuna lista e il nome del capolista e che può esprimere uno o due voti di preferenza, ma che nel caso decida di esprimere la seconda preferenza, questa deve essere per un candidato di sesso diverso rispetto al primo. Sono ammesse, ma soltanto per i capilista, le pluricandidature, fino a un massimo di dieci collegi. È prevista anche la clausola di salvaguardia dell'entrata in vigore non prima del luglio 2016.
L'aula del Senato ha anche approvato l'emendamento proposto da Roberto Cociancich (Pd) che consente di votare per corrispondenza ai cittadini che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovino per un periodo di almeno tre mesi all'estero.
L'emendamento denominato «Erasmus» (perché in buona sostanza è stato confezionato su misura per i nostri ragazzi che studiano
all'estero) ha stimolato il commento dello stesso premier Renzi che su Twitter ha cinguettato: «Procediamo spediti sulla legge elettorale #Italicum. Felice per i ragazzi Erasmus che vincono la loro battaglia #GenerazioneSenzaVoto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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