Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Giovanni Toti, Roberto Maroni, tutti uniti sullo stesso palco. Un segnale plastico per lanciare la campagna per il «No» al referendum. Una convocazione allargata per battere un colpo prima della pausa estiva. Una stretta di mano virtuale per chiudere le incomprensioni nate nelle ultime Amministrative, in particolare a Roma e Napoli, e ricominciare il cammino.
Il centrodestra si ritrova ad Arezzo - in un evento fortemente voluto da Fratelli d'Italia - dove sabato prossimo schiererà i suoi big con la sola forzata assenza del suo leader, Silvio Berlusconi, in una manifestazione pubblica che metterà in chiaro, una volta di più, che la riforma della Costituzione voluta da Matteo Renzi non è accettabile in quanto autoritaria e pericolosa, oltre che foriera di confusione istituzionale.
Il lavoro organizzativo sta proseguendo sotto traccia per raccogliere ad Arezzo una platea il più possibile autorevole e rappresentativa. Ma è tutto il centrodestra a essere in fibrillazione. L'indicazione che arriva da Berlusconi è quella di lavorare con decisione su un fronte destinato inevitabilmente a indebolire il governo Renzi, uno spartiacque che dirà molto del futuro politico italiano. Per questo si sta definendo un calendario di manifestazioni che si declineranno nelle prossime settimane, con Forza Italia che sta vagliando diverse ipotesi per una manifestazione unitaria da tenersi a settembre in Toscana (forse a Chianciano) o nel Lazio.
Sono anche partite le circolari per avviare la macchina organizzativa sui territori. Con un obiettivo: sollecitare l'elettorato di centrodestra e far comprendere l'importanza di recarsi alle urne in un passaggio così delicato. Si lavora anche per Campus Everest la manifestazione del movimento giovanile azzurro che si terrà a Giovinazzo in Puglia il 2,3 e 4 settembre. Maurizio Gasparri sta mettendo a punto un evento nel quale si annuncia la presenza di tutti i big di Forza Italia in tre giornate dedicate alle nuove generazioni; al futuro del centrodestra e all'offensiva per il no al referendum.
Si muove anche il Comitato del Centro Sud per il «No» con Mara Carfagna, Nunzia De Girolamo, Stefania Prestigiacomo, Jole Santelli, Renata Polverini, Francesco Paolo Sisto, Paola Pelino, Catia Polidori e Gianfranco Miccichè in prima fila. Una riunione di questo gruppo si terrà la prossima settimana. Ieri, invece, un'altra riunione si è svolta sotto la regia di Paolo Romani e Gregorio Fontana, dei coordinatori milanesi Luca Squeri e Fabio Altitonante, di Laura Ravetto, Alessandro Cattaneo Stefano Maullu, Giulio Gallera, Claudio Pedrazzini e Pietro Tatarella.
Con un obiettivo: mettere in campo una campagna informativa attraverso lo strumento dei gazebo per spiegare al meglio, per dirla con Mariastella Gelmini, perché è necessario «bocciare in modo consapevole una riforma che non semplifica il procedimento legislativo, indebolisce l'assetto regionale e attribuisce al Senato funzioni ambigue».
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