Così il Nordest rischia di perdere 94 milioni

Renzi attacca: «Austriaci fuorilegge e contro la Storia» Idea di Alfano: navi per identificare i migranti in mare

Massimiliano Scafi

Roma Soldati, reti metalliche, strani imbuti per filtrare gli ingressi. L'Austria si è portata avanti con il lavoro, mancano solo i cavalli di frisia, e l'Italia è costretta ad alzare la voce. «L'ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro», scrive Matteo Renzi nella sua newsletter. L'ondata migratoria? Noi, spiega il premier, facciamo già la nostra parte: «Nei primi quattro mesi dell'anno il numero è inferiore a quello del 2014 e sostanzialmente uguale a quello del 2015. Si tratta di uno sforzo impegnativo per il nostro Paese, che continua a cercare di salvare vite umane in mare, ma con numeri più bassi di quelli che vengono riportati dagli allarmi internazionali».

Toni duri ma anche diplomazia e qualche apertura. Angelino Alfano promette le identificazioni e la pèresa delle improntye digitali in mare. Paolo Gentiloni concede un'intervista al quotidiano Die Presse: «Confidiamo che Vienna non prenderà decisioni unilaterali nei prossimi mesi. E che l'Austria continuerà a collaborare strettamente con noi nella crisi dei profughi». Intanto trova sponda a Bruxelles. «Non servono barriere, semmai ponti - sostiene il commissario europeo per la migrazione, Dimitris Avramopoulos - . L'Europa condivide il peso della responsabilità perché il trattato di Schengen non può essere messo in discussione».

Insomma, come dice il ministro degli Esteri, «l'Austria e l'Italia sono membri di una comunità che si chiama Unione Europea». E la Ue ha delle regole che vanno rispettate: «La chiusura di confini non può essere decisa da singoli Stati. Al riguardo, gli accordi prevedono condizioni ben precise: la premessa è che si tratti di una situazione estrema che comprometta la sicurezza del Paese. Attualmente non esiste nessun fattore esterno che giustificherebbe la chiusura del Brennero».

Basterà per convincere Vienna a rinunciare al muro? Il blocco potrebbe danneggiare pesantemente l'economia del Nordest. «Un terzo delle merci che entrano e escono dal nostro Paese - è l'allarme della Cgia di Mestre - passano per il valico. Un blocco costerebbe all'Europa 94 miliardi l'anno».

La situazione è congelata, in attesa anche del vertice di oggi pomeriggio a Roma tra Angelino Alfano e il suo collega austriaco Wolfang Sobotka. «Quello dell'Austria è un comportamento inaccettabile, deve intervenire l'Europa, la prospettiva è cupa», dice il ministro dell'Interno, che respinge le accuse all'Italia di non fare abbastanza filtro. «All'inizio del 2014 in Italia c'erano dei punti deboli, tra questi il sistema di identificazione: adesso siamo al cento per cento di riconoscimenti. Pure le commissioni per il riconoscimento dello status di rifugiato politico adesso sono ad arretrati zero».

Siccome però si può fare sempre di più, ecco che Alfano lancia la sua proposta.

«Stiamo studiando un'ipotesi da presentare all'Unione europea per l'uso delle navi per l'identificazione dei migranti, per poter prendere impronte digitali e dati anagrafici in mare durante i soccorsi. Così non avremo un posto fisso a terra creando degli hotspot sul mare».

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