Cronache

Costa poco e frutta il triplo. Sarà un affare da 4 miliardi

Creerà 22mila posti di lavoro e 600 milioni di entrate per l'Erario. Grazie a impianti e servizi quasi pronti

Costa poco e frutta il triplo. Sarà un affare da 4 miliardi

Ken Follett, nel suo romanzo I pilastri della terra, ha fatto capire bene a che cosa serve un mercato: a far incrociare persone, merci e denaro, creando ricchezza per la collettività, e per riuscire - nel racconto - a finanziare la costruzione della cattedrale di Kingsbridge, bloccata dalla mancanza di fondi. La scena è la Gran Bretagna del XII secolo, ma oggi i grandi eventi internazionali, siano essi esposizioni, competizioni oppure Olimpiadi, rispecchiano ancora quel modello quasi millenario: concentrare gente e interessi significa creare mercato e, con esso, ricchezza diffusa in mille rivoli. Sarà così anche per le Olimpiadi invernali del 2026, assegnate ieri a Milano e Cortina: una bella vittoria per le due città e per il sistema Paese, che vedrà per anni il Pil incrementato da investimenti e lavori straordinari.

Sono mesi che gli organizzatori e le analisi si esercitano sui benefici oggi a portata di mano. La convinzione unanime è che si tratti solo di vantaggi. Si pensi all'Expo, al volano generato sulla città di Milano per la quale ha trainato un incremento d'immagine e d'attrazione; se, nel 2015, c'erano ancora voci contrarie, oggi sono state zittite dai fatti.

Certo, Olimpiadi invernali ed Expo non sono realtà confrontabili, perchè le dimensioni sono molto diverse: 17 giorni contro 6 mesi, 2,5 milioni di biglietti contro 21 milioni. Ma il modello è lo stesso - quello di Kingsbridge e cioè l'attivazione di un grande volano capace di macinare lavoro, risultati, guadagni a cascata. I cerchi concentrici dell'indotto si estendono dal core business sportivo investimenti e organizzazione ad alberghi, ristoranti, taxi, negozi, tutta la filiera tipicamente turistica. E le infrastrutture resteranno, restituendo utilità sul lungo termine.

Sui numeri bisogna andare prudenti perché ogni analisi ha una propria metodologia ma nel complesso è un affare da circa 4 miliardi. Stando a uno studio della Bocconi, le ricadute economiche sul territorio sono nell'ordine dei 3 miliardi di euro per la sola Milano e per la Lombardia, con un valore aggiunto di 1,2 miliardi e un incremento di 22mila posti di lavoro da qui al 2026. Per ogni euro investito ne arriveranno 2,7. Gli investimenti per le infrastrutture, pari a 346 milioni di euro, Iva compresa, saranno a carico in buona parte dei privati, mentre lo Stato, che si accollerà per intero i costi della sicurezza (415 milioni), ricaverà 601,9 milioni di entrate fiscali. Il solo Comune di Milano incasserà 2,3 milioni aggiuntivi per la tassa di soggiorno, mentre 800 mila euro andranno in Valtellina. Tra Lombardia e Veneto si calcola che sono disponibili 87mila camere d'albergo. Secondo uno studio commissionato dal governo all'Università La Sapienza di Roma, l'impatto positivo sul Pil nel periodo 2020-2028 sarà di 2,3 miliardi complessivi.

«Sono tre le caratteristiche principali che fanno delle Olimpiadi una grandissima opportunità spiega Andrea Giuricin docente di Economia all'Università Bicocca di Milano -. É un evento che costa relativamente poco, soprattutto grazie al fatto che verranno in gran parte utilizzate strutture sportive già esistenti. Le infrastrutture che saranno realizzate avranno finalità che vanno oltre i Giochi, diventando investimenti stabili per la città: per esempio, il villaggio olimpico di Milano diventerà poi un campus residenziale per studenti universitari, aggiungendo 1.100 posti letto all'attuale disponibilità di 6mila.

Infine, la data del 2026 porterà una benefica accelerazione a infrastrutture di trasporto già programmate, ma che ora hanno un termine molto più rigido: a cominciare dai 47 chilometri dell'Alta velocità ferroviaria tra Brescia,Verona e Padova, che dovrebbero essere completati entro il 2025».

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