Nel Documento di economia e finanza (Def) spunta un bonus da 1,5 miliardi. "Decideremo nelle prossime settimane se e come utilizzare in base alle priorità gli spazi che ci sono. Non è nel Def che si decide", ha detto Renzi alla fine del Cdm.
Si tratta di una sorta di "tesoretto" che i tecnici di Palazzo Chigi e del Ministero dell'Economia. Secondo le indiscrezioni, comunque, Renzi starebbe pensando di destinare il bonus alla copertura di una serie di misure per il welfare e tra l’altro starebbe valutando l’ipotesi di un decreto ad hoc. L'ipotesi è quella di una sorta di 80 euro anche per gli incapienti, uno dei progetti a cui il governo ha sempre tenuto di più, ma che per carenza di risorse non è riuscito finora a realizzare. Oppure con un intervento sulla povertà e un equivalente del "reddito di cittadinanza" voluto dal Movimento 5 Stelle.
"Il Def è in trasmissione a Camera, Senato e presidenza della Repubblica nelle cifre che conoscete", ha poi aggiunto il premier al termine della riunione di governo, "Non ci sono tasse nuove, anzi è finito il tempo delle tasse da aumentare. È un punto fondamentale, chiaro, centrale per il Paese. Dobbiamo far sì che i sacrifici non li facciano più i cittadini, semmai qualche politico o amministratore a vari livelli".
Le Regioni hanno intanto chiesto un confronto con il governo subito dopo l’approvazione da parte del Cdm del Def per approfondire la fase attuativa e per "consentire una valutazione attenta per un percorso il più possibile condiviso". "Non esiste nessun problema con le Regioni.
Per le Regioni vale il principio che non c’è nessun aumento di tasse così come per i Comuni: il Def non aumenta i sacrifici, ma fotografa la situazione della legge di stabilità 2015", ha aggiunto Matteo Renzi, "Creare un clima di polemica è aver dato un messaggio inesatto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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