Vaccini, via obbligo flessibile: "Certificato o niente scuola"

Un emendamento presentato da due relatori dei Cinque stelle blocca l'obbligo flessibile sui vaccini

Vaccini, via obbligo flessibile: "Certificato o niente scuola"

La maggioranza fa dietrofront sui vaccini. Le scuole materne e gli asili nido torneranno a chiudere la porta in faccia ai bambini non vaccinati.

I due pentastellati, Vittoria Baldino e Giuseppe Bompane, relatori delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali, hanno presentato alla Camera un emendamento che sopprimerebbe parte dell'articolo 6 del decreto Milleproroghe. In particolare, verrebbe eliminato il comma 3, che avrebbe cancellato per quest'anno l'obbligo, stabilito dalla legge Lorenzin, di sottoporre alle vaccinazioni i bambini da 0 a 6 anni. Vittoria Baldino ha dichiarato in una nota:"Oggi abbiamo presentato un emendamento al Milleproroghe in materia di vaccini che sopprime quello già approvato ad agosto al Senato, al fine di trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc: il ddl che abbiamo già depositato al Senato e di cui si inizierà l'esame nel più breve tempo possibile". Infatti,"sui vaccini il nostro Paese ha bisogno di una disciplina organica e razionale".

Il Milleproroghe era già stato approvato in Senato ed è in esame alla Camera in questi giorni, come specifica la Stampa. Sull'articolo che introduceva l'obbligo flessibile anche il ministro della Salute Giulia Grillo aveva sollevato delle perplessità e alla sua erano seguite anche quelle dei medici, dei ricercatori e dei presidi scolastici, che avevano sollevato critiche e polemiche. Col nuovo provvedimento annunciato dalla Baldino il decreto Lorenzin verrà superato, poiché è stato "causa dei malfunzionamenti e del caos che abbiamo dovuto affrontare fino ad oggi".

Viene così stabilito il divieto di iscrizione per i bambini non vaccinati e per quelli che presentano

l'autocertificazione da parte delle famiglie, mezzo al quale erano pronti a ricorrere i no-vax, fino a quando l'approvazione del decreto Milleproroghe, in scadenza il 23 settembre, non avrebbe approvato la cancellazione dell'obbligo.

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