Manila Alfano
Otto volti, uomini e donne nella stanza dei bottoni. E delle scartoffie. Saranno loro che si occuperanno del grosso del lavoro dei due anni di negoziati. Come due squadre di una lunga e intricata partita di scacchi, l'Unione Europea da una parte e la Gran Bretagna dall'altra. Mosse e contromosse. Uomini dai nomi sconosciuti al grande pubblico, che lavoreranno per portare a casa il risultato migliore per la squadra di appartenenza.
LA SQUADRA DELLA UE
Michel Barnier, francese, negoziatore capo per la Brexit, gollista fin da ragazzino, con la fama del negoziatore duro. Barnier non ha avuto paura a scontrarsi con la City di Londra nel chiedere regole più severe dopo la crisi finanziaria del 2008.
Sabine Weyand, tedesca, scelta come vice di Barnier, funzionaria europea dal 1994, ottava nella lista delle donne più influenti a Bruxelles.
Donald Tusk, polacco, appena riconfermato presidente del Consiglio Ue avrà il delicato compito di mantenere unita la posizione dei 27 paesi membri nel negoziato.
Didier Seews, belga, scelto da Tusk per guidare la task force del Consiglio Europeo per la Brexit. Il gruppo di Seews manterrà l'unità tra i 27 paesi sul negoziato e curerà il rapporto con il Parlamento Europeo.
LA SQUADRA DI LONDRA
David Davis è il segretario di Stato britannico per l'uscita dell'Ue. Euroscettico da sempre, riservista dei corpi speciali dell'esercito dei Sas, conservatore.
Olly Robbins, come segretario permanente del dipartimento per l'uscita dalla Ue, svolgerà un ruolo di primo piano nei negoziati con la Ue.
Tim Barrow, diplomatico di carriera, scelto a gennaio come ambasciatore britannico all'Ue dopo le polemiche dimissioni del
predecessore sir Ivan Rogers che aveva stigmatizzato «i ragionamenti confusi dei politici sulla Brexit».Sarah Healey, direttore generale del dipartimento di Davis, sarà la numero due della macchina amministrativa sulla Brexit.
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