Diritti, un'altra sentenza choc: adozione a coppia di padri gay

Convalidato il verdetto già emesso da una corte di Londra. Ai partner affidati due gemelli, ma senza legami biologici

Diritti, un'altra sentenza choc: adozione a coppia di padri gay

Un altro mattoncino. Uno alla volta, ogni volta un pochino più in là, tutte le volte che si presenta l'opportunità. Il caso. La coppia. Questa volta si tratta di due uomini omosessuali, cittadini italiani, a presentarsi alla Corte per avanzare la richiesta di adozione di due fratellini. Nessun legame biologico con i genitori, ma un legame affettivo già stabilito. Una famiglia già consolidata in Gran Bretagna, a Londra, dove tutti e quattro risiedono da anni. Ora, il Tribunale dei minori di Firenze ha disposto la trascrizione anche in Italia dei provvedimenti emessi dalla competente Corte britannica: ai bambini viene riconosciuto lo status di figli e la cittadinanza italiana.

E così, per la prima volta, è stata riconosciuta anche in Italia l'adozione di due bambini da parte di una coppia gay. Un altro colpo inferto alla famiglia tradizionale, anche questa volta uno stravolgimento per mano di una sentenza. Ancora una volta a decidere sono i giudici e non la legge. A differenza della cosiddetta stepchild adoption (quella in casi speciali garantita in Italia da vari giudici a coppie dello stesso sesso), in questo caso si tratta di un'adozione legittimante, cioè quella comunemente intesa, in cui i due fratellini, che non avevano legami biologici con nessuno dei due padri, diventano a pieno titolo figli di entrambi.

«Si tratta di una vera e propria famiglia e di un rapporto di filiazione in piena regola che come tale va pienamente tutelato», scrivono i giudici in un passaggio della sentenza. Giudici che abbattono limiti, che costruiscono nuove forme di famiglia. La settimana scorsa era stato il caso di Trento.

Il tribunale ha deciso che i due gemelli, nati negli Stati Uniti, nell'ambito del progetto di genitorialità della coppia e attraverso la procreazione assistita, hanno due padri. Riconoscendo così il pieno status di genitore non soltanto a quello che ha un legame biologico e genetico con i due bambini. Un altro analogo decreto è stato depositato ieri da un altro giudice dei minori fiorentino e riguarda un'altra coppia di uomini: uno di loro è americano, l'altro italoamericano. La loro adozione statunitense è adesso riconosciuta anche in Italia.

Nel caso della coppia residente nel Regno Unito il tribunale ha accolto integralmente le richieste dell'avvocata Susanna Lollini di avvocatura per i diritti Lgbti rete Lenford che rappresentava i due padri, in particolare quella di trascrivere le adozioni straniere in base all'articolo 36 comma 4 della legge 184 del 1983.

È la parte della norma sulle adozioni che prevede sia valida anche in Italia un'adozione avvenuta in Paese straniero da parte di cittadini italiani che dimostrino di avervi soggiornato continuativamente e di avervi la residenza da almeno due anni, purché essa sia «conforme ai principi della Convezione dell'Aja» sulla protezione dei minori del 29 maggio 1993.

Nel decreto infatti i giudici fiorentini hanno chiarito che la Convenzione non pone limiti allo status dei genitori adottivi, quindi non esclude di per sé le coppie gay né i single, ma richiede unicamente di verificare se i futuri genitori adottivi siano qualificati e idonei all'adozione, esame che in questo

caso è stato effettuato dalle autorità inglesi, e che la trascrizione non sia manifestamente contraria all'ordine pubblico. Il tribunale infine ha ribadito l'«interesse superiore del minore» a conservare lo status di figlio.

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