Beirut Gadeer Kamal Mreeh indossa completi con giacche e pantaloni di diversi colori. Blu, bianchi, rossi. E anche camicie verdi, abiti scuri in contrasto con la sua tradizione di drusa che prevede soltanto un abito nero con velo bianco. Non è l'unico segno di indipendenza. Trentacinque anni, prima donna drusa eletta nel parlamento israeliano, unica araba tra i deputati di Blu e Bianco, il partito di Benny Gantz, il principale rivale del premier Benjamin Netanyahu.
Kamal Mreeh è il volto di una convivenza possibile. Sposata e madre di due figli, nel 2007 si laurea in scienze sociali e mediche presso l'Università Bar Ilan. Subito dopo inizia la sua carriera come tecnico degli ultrasuoni. Ma capisce subito che non è la sua strada. Prende un master in relazioni internazionali all'Università di Haifa, e comincia la sua avventura da giornalista. È la prima donna non ebrea in Israele a condurre un telegiornale serale in ebraico.
Poi, alle elezioni dello scorso 9 aprile, il salto in Parlamento. Si fa notare, è in prima fila per modificare la controversa legge ebraica dello stato-nazione. Un dibattito bloccato dall'improvvisa dissoluzione della Knesset il 28 maggio. «Dobbiamo completare la legge, aggiustarla e aggiungere il valore dell'uguaglianza a essa», ha precisato Kamal Mreeh, che si è guadagnata la ricandidatura al voto di martedì. Ma ha aggiunto che la sua proposta non cerca di «minacciare il carattere nazionale di Israele o la sua identità come stato-nazione del popolo ebraico».
La legge dello stato-nazione è stata approvata dalla Knesset il 19 luglio 2018. In base a essa Israele è «la casa nazionale del popolo ebraico», sono riconosciute le festività ebraiche e i giorni della memoria, e l'ebraico è l'unica lingua nazionale dello stato. E prevede «lo sviluppo dell'insediamento ebraico come valore nazionale». Diversa l'impostazione della Dichiarazione di Indipendenza del 1948. Secondo quest'ultima lo stato nascente avrebbe «garantito la completa uguaglianza dei diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti indipendentemente dalla religione, dalla razza o sesso».
Kamal Mreeh è un personaggio complesso. E non nasconde i forti dubbi prima della decisione della sua candidatura. «Ho avuto molte difficoltà a prendere una decisione perché vivo in una società conservatrice e patriarcale. Una donna drusa che entra in politica non è un fatto scontato», ha raccontato. «Temevo che la mia società non avrebbe accettato la mia candidatura, ma alla fine ho deciso di farlo e sono stata felice di vedere che anche le persone religiose hanno votato per me».
Dopo la vittoria, però, anche il leader spirituale druso Sheikh Muafak Tarif ha chiamato per congratularsi con lei. Sulla sua missione politica Kamal Mreeh ha invece le idee chiare: «Mi vedo come un rappresentante di tutti gli arabi. La mia appartenenza alla comunità drusa non significa che rappresenti solo loro. Vengo qui per rappresentare tutti i deboli e tutti i cittadini di Israele. Sono qui per il bene di tutti», ha puntualizzato. «È l'unico modo per cambiare le cose - ha ribadito - È tempo di mandare Bibi a casa e lasciare che Israele trovi un po' di buon senso».
La giovane drusa è al 25° posto nella lista centrista Blu e Bianco. Ed è probabile che ritorni alla Knesset. «Sono una donna e vengo da una minoranza. Ce l'ho fatta, non è stato facile, ma credetemi quando vi dico che se vuoi puoi farlo».
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