Milano - A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, dice il proverbio. Il Comune di Milano due giorni fa ha iscritto al Famedio del Cimitero Monumentale - il «Pantheon» della città - quattordici nomi di milanesi che si sono distinti in vita. Una tradizione del 2 novembre, tra i nuovi «illustri» ci sono il cardinale Dionigi Tettamanzi, il patron di Esselunga Bernardo Caprotti, il cantante Nanni Svampa. E c'è Enzo Bettiza, giornalista, scrittore, cofondatore del Giornale Nuovo con Indro Montanelli. Milano, cita il libretto distribuito al pubblico durante la cerimonia presieduta dal sindaco Giuseppe Sala, «è anche la città del suo impegno politico: viene eletto senatore nel 1976 nelle liste del Partito Liberale ed eurodeputato nel 1979». È Franco D'Alfonso, ex assessore di Pisapia e consigliere comunale socialista della lista Sala ad aprire il giorno dopo la polemica su Facebook. «Sono sicuro - premessa ironica - che solo l'ignoranza o la distrazione ha spinto gli estensori del libretto a omettere il fatto che Bettiza, liberale, fosse stato eletto al parlamento europeo dal Psi di cui Craxi era segretario e non non-si-sa-bene-da-chi. Ne sono sicuro perché non posso pensare che ci sia in giro ancora qualche imbecille che pensa che la storia debba essere riscritta ad uso del (supposto) potere presente. Quello lo facevano i giacobini e i comunisti, figure tragiche: se ci fosse un giro qualcuno ancora sarebbero figure farsesche, ovvero dei ridicoli pagliacci». Si unisce alla protesta Ugo Finetti, giornalista, direttore di Critica sociale, capogruppo del Psi a Milano negli anni Ottanta e poi vicepresidente della Regione Lombardia, sottolinea che il Comune di Milano «ricorda Bettiza ma si preoccupa di cancellare la macchia di europarlamentare del Psi, censura il suo legame con i socialisti di Craxi e lascia intendere che fu eletto al Parlamento di Strasburgo dal partito liberale». La protesta socialista inizia a montare e il presidente Pd del consiglio comunale Lamberto Bertolè si inserisce nel dibattito on line per assicurare che «è stato un grande onore ricordare Bettiza, ovviamente il mancato riferimento al Psi è stato solo un errore materiale, senza dietro nessuna strategia o intenzione. Provvederemo subito a integrare il testo del libretto».
Nel promemoria originario presentato da chi ha fatto richiesta dell'iscrizione era ricordato e precisato il passaggio da europarlamentare socialista nel 1989. A pensar male. Forza Italia va oltre e contesta «la grande assenza di Craxi tra i nomi del Famedio».
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