E la regina ha vinto ancora

La sovrana si è fatta sfuggire un appoggio alla Brexit

E la regina ha vinto ancora

«Vostra Maestà, voi che dite?». Elisabetta: «Noi diciamo che le abbiamo viste tutte. E anche che le abbiamo vinte tutte». No, per carità. La Regina è «politicamente neutrale», come la casa reale ha dovuto ribadire più volte, mentre la battaglia per il voto sulla Brexit si era fatta feroce. La Regina è «oltre la politica», above politics, ed è stata neutrale «per i 64 anni del suo Regno»; per Sua Maestà il referendum era «una questione del popolo britannico».

La Regina non vota. Non si sbilancia. Però. A Marzo il Sun osò titolare The Queen backs Brexit, «la Regina sostiene la Brexit» per via di una conversazione che sarebbe avvenuta nel 2011 fra Elisabetta e Nick Clegg; è stato bacchettato, il Palazzo ha smentito, Nick Clegg ha smentito, il Sun ha insistito che le fonti erano «solide» e «elevate». Poi, proprio il giorno prima del voto, un'altra «indiscrezione». Durante una cena, così, conversando con i suoi commensali, Elisabetta avrebbe chiesto: «Datemi tre buone ragioni per cui la Gran Bretagna dovrebbe essere parte dell'Europa». Suona forse euroscettico (è vero, c'è differenza tra essere euroscettici e sostenere che si debba lasciare l'Unione, ma si sa, alla vigilia di un referendum certe sfumature possono sfuggire...)? Suona forse dubbioso? Suona così. Tanto è vero che, sempre da Buckingham Palace, hanno fatto sapere che si trattava soltanto di «una domanda, non di una affermazione». Che «non stava esprimendo un punto di vista».

I suoi sudditi però hanno espresso un punto di vista molto chiaro. Sua Maestà forse non li ha consigliati, ma certo quella «domanda», nel pieno della mischia, non è apparsa above politics. E così Elisabetta, above, dall'alto dei suoi 64 anni di regno (un record) ha visto: uno zio abdicare al trono per sposare una signora americana, un padre guidare la nazione sotto le bombe naziste con un primo ministro leggendario (Winston Churchill, che di lei disse: «Ha del carattere.

Ha un'aria di autorevolezza e riflessività stupefacente in un infante», e aveva solo due anni), la vittoria sui tedeschi, la ricostruzione dopo la guerra, la trasformazione del vecchio Impero, il riposizionamento globale, politico, economico del Paese, l'entrata nell'Unione, un figlio divorziato e una principessa che stava per fare crollare la popolarità della monarchia, trasformazioni sociali e di vita e quotidiane enormi (pochi giorni fa, per i festeggiamenti dei suoi 90 anni, si è fatta fotografare allo scrittoio col tablet, mentre ringraziava per gli auguri via Twitter), un nipote che ha sposato una commoner, il Novecento e anche il Duemila, un referendum della Scozia per lasciare il Regno (quando suggerì, sempre above politics, di «fare molta attenzione» al voto), l'uscita del Paese dall'Unione. Ha visto tutto, ha vinto sempre. Above anything, salutando inimitabile con la sua manina.

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