Politica

Ecco chi ha minacciato la Meloni: africano, lavora nell'accoglienza

La nota del Viminale annuncia l'identificazione dell'autore delle minacce: "Giovane di origine africana occupato nel sistema dell'accoglienza". La solidarietà di Salvini a Meloni

Ecco chi ha minacciato la Meloni: africano, lavora nell'accoglienza

La minaccia di morte, in un italiano stentato ma comunque caomprensibile, era stata pubblicata in un commento sotto un video di Giorgia Meloni. Era stata la stessa leader di Fratelli d'Italia a rivelarlo, pubblicando lo screenshot sulla sua pagina pubblica. Bene. Dopo neppure 24 ore l'autore delle minacce è già stato identificato dalle forze dell'ordine.

A darne l'annuncio è il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. In una nota del Viminale il leghista fa sapere che "l'autore di tali minacce, Mohamed Soluaymen, giovane di origine africana residente in Sicilia e occupato nel sistema dell'accoglienza, è stato identificato, perquisito e l'Autorità giudiziaria dispone di tutti gli elementi necessari per definire la situazione". Già ieri sera, analizzando il profilo social dell'uomo, erano emersi alcuni dettagli sul Soliman: risultava risiedere a Marsala e lavorare a Petrosino (in provincia di Trapani). Ora, però, si sa qualcosa in più. L'uomo, ha fatto sapere infatti Salvini, lavorerebbe nel sistema di accoglienza per i migranti. "Ringrazio l'Arma dei Carabinieri per la tempestività e l'efficacia del suo operato", ha aggiunto Salvini nella nota, esprimendo "tutta la mia solidarietà" all'onorevole Meloni.

Già ieri sera si erano levate forti proteste da parte di Fratelli d'Italia. "Gravissime le minacce di morte arrivate a Giorgia Meloni su Facebook - aveva detto Ignazio La Russa - da un profilo che sembrerebbe avere una matrice islamica. Chiediamo l'intervento immediato del ministero dell'Interno per verificare l'identità di questa persona, capire se è presente sul territorio nazionale e valutare se esistono i presupposti per una sua espulsione dall'Italia".

Il diretto interessato, quando i carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e della compagnia di Marsala si sono presentati a casa sua per la perquisizione nella notte, ha provato a scusarsi con la leader di FdI: "Non volevo essere minaccioso - ha detto - mi scuso".

Commenti