Ecco l'ultimo sondaggio: si vede un nuovo governo

Centrodestra vicino alla maggioranza assoluta se si fa la media statistica di tutte le rilevazioni

Ecco l'ultimo sondaggio: si vede un nuovo governo

La maggioranza c'è e si vede. A dispetto di ciò che scrive Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera («Il governo non si vede salvo larghissime intese»), il centrodestra è in crescita e, ad oggi, può battere tutti e raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi, mentre il Pd è sotto il 22%.

Il gruppo parlamentare di Forza Italia ha elaborato uno studio intitolato «Super media sondaggi» nel quale emerge chiaramente che la media di tutti i sondaggi dà il centrodestra al 38%, che sulla base delle ultime proiezioni può voler già dire maggioranza assoluta dei seggi, tanto alla Camera, quanto al Senato.

Sondaggi 17 febbraio 2018

Mancando ancora due settimane al voto, è prevedibile che si sciolgano le incertezze sui 60-90 collegi uninominali, dati ancora in bilico, soprattutto al Sud, dove il centrodestra è in vantaggio. Se questi seggi, come prevedibile, verranno attribuiti, in tutto o in parte, al centrodestra, questo porterà la coalizione oltre la maggioranza assoluta di 316 fino a un massimo di 340 seggi alla Camera e 160-170 seggi al Senato. Il centrodestra già oggi è dato a 300 seggi circa, una distanza siderale dagli altri partiti politici.

Il sondaggio di Quorum/YouTrend conferma: «Silvio Berlusconi è in vantaggio sulle altre forze politiche». Ma corregge il tiro: «Al centrodestra potrebbero andare 290 seggi alla Camera e 141 al Senato. Ma questo non basterebbe a garantire un chiaro esito del voto. Il rischio è quello di un Parlamento bloccato e poche possibilità di costruire un'ampia coalizione o un governo di unità nazionale».

Il sondaggio di Emg, presentato ieri sera da Enrico Mentana al Tg La7, segnala solo piccole variazioni. Resta avanti il centrodestra con Forza Italia in crescita: complessivamente la coalizione vale il 37,5%. Il Pd va sotto il 23%. In negativo M5s: meno 0,2%, ora al 27,1. Supera il 2% +Europa della Bonino. Leu è al 5,4% (+0,2%).

Per Pagnoncelli, invece, la spinta espansiva del centrodestra, pur essendo forza predominante, «sembra essersi fermata, anzi segna una lieve contrazione rispetto a un mese fa». Secondo il sondaggista la battaglia per la leadership che vede contrapporsi Berlusconi e Salvini ha pesato. La sua stima vede il centrodestra fermo a 283 seggi e ancora nessuna maggioranza «ad eccezione di un'intesa extralarge che comprenda il centrosinistra, Forza Italia, Noi con l'Italia e Leu». L'unico pareggio del quale si può parlare (a differenza di quanto scrivono alcuni quotidiani) è tra i perdenti, M5s e centrosinistra, che si muovono su una media di 150 seggi ciascuno per la Camera. In caso di maggioranza assoluta per il centrodestra ci sono tutte le condizioni perché Forza Italia possa essere il primo gruppo parlamentare tanto alla Camera quanto al Senato, superando tanto il Pd quanto il M5s.

Poco da dire su questi ultimi. Sono stazionari al 27% circa, sia per il gruppo azzurro che per i conti fatti da Pagnoncelli e YouTrend. La questione dei rimborsi non ha penalizzato il Movimento. È passata la tesi che comunque loro sono gli unici politici a restituire parte delle loro indennità. Anzi la vicenda dei furbetti è servita solo a dare visibilità alla restituzione dei soldi, che in molti non conoscevano, o alla devoluzione a un fondo a sostegno delle aziende in difficoltà.

Semmai, dai calcoli di quelli di Forza Italia, emerge che ad essere in fortissimo calo è il Pd, sotto al 22%. Renzi sta continuando a sbagliare tutto, sia mediaticamente sia politicamente, e ciò provoca una continua emorragia dei consensi: le divisioni interne, la scopiazzatura delle proposte avversarie, la traballante leadership renziana, ne sono la prova.

Insomma, a due settimane dal voto il centrodestra è in forte vantaggio e ad un passo dalla maggioranza assoluta dei seggi.

Ma c'è ancora quel 34% di incerti (circa un terzo dell'elettorato) che può pesare, e di molto, sui piatti della bilancia. Dato interessante: circa la metà degli indecisi che ha votato alle Europee del 2014 è composta da elettori di Renzi.

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