Ecco la rete degli anarchici: sono più pericolosi dei fascisti

Vicini alla sinistra estrema: viaggio tra i veri nemici delle istituzioni, dall'artificiere ferito alla bomba di Roma

Ecco la rete degli anarchici: sono più pericolosi dei fascisti

Il dito viene puntato, di solito, contro i gruppi di estrema destra, come a Como o per i fatti avvenuti di fronte alla sede di Repubblica, dove militanti di Forza Nuova, a volto coperto, hanno lanciato fumogeni. Eppure il panorama del mondo dei ribelli, di coloro che non condividono le regole imposte dalla società e attaccano il sistema fatto di leggi e obblighi, è principalmente di estrema sinistra. Volti e nomi, spesso cambiano, ma i gruppi sono sempre gli stessi. Una dimostrazione si è avuta con l'attacco esplosivo alla caserma dei carabinieri a San Giovanni, dove la rivendicazione è arrivata dalla Fai- Fri (Federazione anarchica informale - Fronte rivoluzionario internazionale), cellula Santiago Maldonado. Anarco insurrezionalisti, in sostanza, che come loro stessi scrivono, sono «contro i padroni e i servi dei padroni». Tra loro personaggi di una certa cultura, cresciuti in ambienti radical chic, ma anche operai o persone legate alle lotte d'oltralpe. Un esempio sono i simpatizzanti dell'indipendenza catalana. Frange estremiste sono anche quelle degli anarco animalisti e anarco ambientalisti. Sempre di estrema sinistra. Colpiscono obiettivi che minano alla salute dell'individuo e della specie animale (antenne di telefonia, industrie, centri per la vivisezione). Ci sono, poi, i frequentatori dei centri sociali. Gente cresciuta in ambienti universitari, per lo più di sinistra, che inneggia alla lotta operaia, al lavoro per tutti. Meno violenti degli altri, ma pronti, comunque, a scendere in piazza e a lanciare fumogeni o bombe carta e a caricare polizia e carabinieri. Sono quelli che, durante le manifestazioni di strada, attaccano gli uomini in divisa con spranghe o materiali di fortuna.

Tra i potenziali nemici delle istituzioni e di chi garantisce il rispetto delle leggi (le forze dell'ordine) ci sono anche i Black Bloc. Conosciuti, soprattutto, per i fatti di Genova, sono tra i più violenti. Si nascondono tra la folla, nel corso delle manifestazioni e poi attaccano d'improvviso, usando caschi, indossando felpe scure e coprendo la faccia con passamontagna. Distruggono ciò che capita loro davanti, dalle vetrine dei negozi alle sedi delle banche, come fu in piazza San Giovanni nel 2011.

Sono rimasti, invece, pochi rappresentanti dei punkabbestia, che si trovano solo in alcune aree italiane. Chiamati così perché girano coi cani, un tempo occupavano i caselli dismessi della rete ferroviaria. Oggi si mischiano, sporadicamente, ad altre frange nel corso di eventi pubblici.

Infine, gli skinhead, di estrema destra, spesso legati a Forza Nuova e agli ambienti delle curve calcistiche ultra violente, attaccano obiettivi per lo più legati alla sinistra: lottano contro l'immigrazione, per la difesa dell'identità religiosa, sessuale e culturale, oltre che della famiglia.

«Quando si parla di anarchici - spiegano dal reparto antiterrorismo del Ros dei carabinieri - in realtà non si può dire a chi fanno riferimento. Gli anarchici sono anarchici e la pensano diversamente dagli altri. Sono soggetti che vogliono qualcosa fuori dalle regole e da qualsiasi potere. Sono gli stessi che, in determinati momenti storici, hanno attaccato forze dell'ordine, di polizia, tutto ciò che è inteso come potere economico, quindi dal bancomat all'industria o antenne di telefonia mobile, perché rappresentavano quella società che per loro è sbagliata». E ricordano: «Lo scorso anno gli episodi furono diversi, dall'attacco alle caserme in Toscana fino a quello di Capodanno in cui un poliziotto perse la mano. Gli anarchici non sono né marxisti, né leninisti, né di destra, ma espressione, spesso e volentieri, dell'estremismo di sinistra. Sono estremisti che svolgono anche attività eversive terroristiche e la dimostrazione sta negli attacchi armati con bombe o ordigni vari, come quello alla caserma a Roma, fino ai fatti di Genova, dove fu gambizzato l'ad di Ansaldo, Roberto Adinolfi». Chi ne fa parte «abbraccia tutti i ceti.

C'è anche gente - dicono ancora dal Ros - che studia e si pone al di là del proprio status. L'importante è andare contro la società, vista come una organizzazione che opprime. Non accettano regole e leggi. Famoso il concetto anarchico la mia libertà inizia dove finisce la tua».

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