Ecco tutte le diatribe nel M5S

Dentro il M5S è palpabile che la rottura definitiva tra Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio sia imminente. E intanto le critiche verso il vicepremier sono sempre più forti

Ecco tutte le diatribe nel M5S

"È un po’ arrabbiato e quando uno è arrabbiato si chiarisce. Se ci siamo chiamati? Ancora no, non ho fatto in tempo... L’aereo ha fatto ritardo... Lo chiamerò". Così Alessandro Di Battista minimizza le incomprensioni con Luigi Di Maio ma ormai dentro il M5S è palpabile il fatto che la rottura definitiva tra i due sia imminente.

Luigi Di Maio, dal canto suo, si è mostrato "incazzato" con colui che fino alla scorsa legislatura considerava un amico e che ora gli fa sgambetti pubblicando libri dal titolo "Politicamente scorretto". Su Facebook il capo politico del M5S non lo cita direttamente ma il messaggio è chiaro: "Non mi interessa se in buona fede o in mala fede, ma se qualcuno in questa fase destabilizza il MoVimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte di Governo. Qui stiamo lavorando per il Paese, e questo non lo posso permettere. Abbiamo tutti una grande responsabilità. Sentiamola".

Intanto dopo Gregorio De Falco anche la senatrice Paola Nugnes lascia il M5S per passare al gruppo misto e l'altra dissidente, Elena Fattori, sul sito Tpi, attacca Di Maio e dice:"Credo sia da rivedere la struttura verticistica dell’uomo solo al comando". Un altra voce critica è del M5S quella di Emilio Carelli il quale, però, non vede Di Battista come il salvatore della patria, ma anzi commenta:"Sono sorpreso dall’escalation delle sue presenze pubbliche e, detto fuori dai denti, se “Dibba” dovesse diventare il capo politico perderemmo l’altra metà dei voti. Tanti mi dicono che non lo voterebbero...". I maligni fanno notare che tra Di Battista e Davide Casaleggio non ci sia feeling e che l'ex deputato romano "non ha ancora trovato un solo parlamentare disposto ad affidarsi a lui" ma intanto, rivela il Corriere, senatori e deputati capitolini pare stiano creando una corrente pro 'Dibba'. E se da un lato Paola Taverna nega che tra Di Battista e Di Maio vi siano "attriti e malumori", dalle parti del vicepremier grillino c'è la convinzione che l'pertura dell'ex amico al secondo mandato sia "una polpetta avvelenata".

Un esponente del governo del M5S, invece, è ancora più esplicito:"Alessandro aveva deciso di rinunciare al ruolo in segreteria, ma ora ha cambiato idea. Ha capito che non si vota e vuole un ruolo per ricostruire il rapporto con la base".

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