Roma - Autostrada chiusa, ferrovia bloccata, civili evacuati. Italia divisa in due e paralizzata per circa 4 ore. Tutta colpa di una bomba inesplosa risalente alla Seconda Guerra Mondiale ritrovata nei pressi di Orte che ieri è stata disarmata e poi trasportata in una cava di Narni per farla brillare in sicurezza.Un paio di giorni fa è stato individuato l'ennesimo ordigno bellico inesploso. Si tratta di una bomba sganciata dall'aviazione americana durante la Seconda Guerra Mondiale del peso di 500 chili individuata presso il comune di Giove.La posizione dell'ordigno, a pochissima distanza dall'Autostrada del Sole, e il suo potenziale distruttivo ancora intatto hanno costretto la prefettura di Terni a ordinare l'evacuazione dei civili nel raggio di due chilometri per motivi di sicurezza e soprattutto a paralizzare la mobilità di una zona che rappresenta uno snodo cruciale sia per le autostrade sia per la ferrovia regionale e anche per l'Alta Velocità.Le operazioni sono iniziate in mattinata con l'evacuazione del comune di Giove ma anche di tutta l'area che comprende i comuni di Attigliano, Bomarzo, Bassano in Teverina e Viterbo. Poco prima delle 11 sono stati bloccati i treni ad Alta Velocità nel tratto Firenze -Roma ed è stata chiusa l'A1 tra Orvieto e Orte. Gli artificieri del 6 reggimento dell'Esercito hanno disattivato la bomba d'aereo americana e così poco prima delle 14 il traffico ha potuto riprendere anche sulla A1. Ovviamente durante le operazioni che pure erano state annunciate il giorno prima si sono verificati enormi disagi per i viaggiatori. Chilometri di coda soprattutto sull'uscita obbligatoria di Orvieto in direzione sud. Pesanti ritardi anche lungo la linea ferroviaria . Molti i treni cancellati durante le ore cruciali del disinnesco sia sulla linea ad alta velocità Roma-Firenze sia alcuni treni regionali come Roma-Chiusi.A conclusione delle operazioni a partire dalle 14 circa il traffico è stato progressivamente riaperto ed è potuto tornare alla normalità.A distanza di 70 anni quello degli ordigni inesplosi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale è purtroppo ancora attualissimo. Uno studio del Ministero della Difesa realizzato nel 2014 ha calcolato che ogni anno vengono portati alla luce 60.000 ordigni, di diversa potenzialità.
Spesso a ritrovare piccoli ordigni sono i bambini e nel 2013 anche in Italia furono registrati 11 ferimenti che videro coinvolti bambini inconsapevoli del pericolo rappresentato da ordigni che sono comunque ancora in grado di esplodere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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