Politica

Emma Bonino lancia Figli costituenti: "Siamo le Grete del debito pubblico"

La senatrice di +Europa promuove l'iniziativa per la raccolta firme per inserire in Costituzione un patto generazionale per la sostenibilità

Emma Bonino lancia Figli costituenti: "Siamo le Grete del debito pubblico"

Emma Bonino scende in piazza per promuovere la raccolta firme per inserire in Costituzione un patto generazionale sulla sostenibilità ambientale ed economica dell'Italia. "Perché l'equità generazionale e la sostenibilità ambientale ed economica vengano inserite in Costituzione.", si legge sul suo profilo Twitter. Intervenuta in piazza del Pantheon all'iniziativa "Figli costituenti" di +Europa, lanciata per chiedere la calendarizzazione della proposta di legge costituzionale, la senatrice ha affermato: "Da tempo io cerco una Greta del debito pubblico. Mi pare che ne abbiamo trovate una serie di Grete e cioè di giovani che prendono in mano il loro futuro e ci dicono che dobbiamo smettere di sperperare risorse lasciando sulle loro spalle un debito notevole".

La leader di +Europa ha ribadito come gli interessi del debito pubblico corrispondano "all'intero bilancio del Ministero dell'Istruzione, 65 miliardi di puro interesse sul debito che invece di essere investiti in istruzione lavoro ecc pagano solo i debiti". Il suo auspicio è che in piccoli gruppi si riesca "a formare i Greta del debito pubblico perchè la sostenibilità ambientale ed economica sono le due strade principali per far muovere il Paese. Quello che decidiamo oggi lo pagheranno i giovani". Dunque la Bonino ha sottolineato che vi è l'estrema urgenza di "rilanciare l'Italia e i dialoghi di palazzo, che ci sono sempre stati, non devono distrarre da quelli che sono i problemi reali del Paese".

Sulla scia di Monti

Un appellativo ripreso da Mario Monti, che aveva espresso la forte necessità di "inventarsi una Greta del debito pubblico, bisognerebbe ringiovanire e femminilizzare il professor Carlo Cottarelli", poiché i giovani "crescono sotto due ipoteche, quella ecologico-ambientale e quella del debito". E aveva così replicato alla proposta di Enrico Letta di conferire il diritto di voto anche ai ragazzi di 16 anni: "Il nostro è un Paese che gestisce le proprie politiche contro i giovani, ma non sono convinto che dando il voto ai 16enni questo cambierebbe.

Mi sembra demagogico cavarsela dicendo che dobbiamo mettere i giovani al centro delle politiche quindi bisogna farli votare".

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