Escort al giudice per far vincere il cane

Non solo gli appalti di Expo: la 'ndrangheta pilotava anche gare canine

Escort al giudice per far vincere il cane

Milano - Non c'erano solo i ricchi appalti di Expo, i padiglioni da costruire in fretta e senza controlli per i paesi ospiti dell'esposizione universale, tra gli obiettivi dei clan vicini alla 'ndrangheta investiti nelle scorse settimane dalle indagini delle procure di Milano e Reggio Calabria. I boss hanno anche passioni da gente comune, hobby a cui dedicano tempo e passione: come quella per i cani di razza. Come qualunque padrone di quattrozampe dal pedigree perfetto, anche Salvatore Piccoli - arrestato nella retata - teneva ai riconoscimenti. E così porta uno dei suoi rottweiler a gareggiare al prestigioso World Rugby Show, la mostra canina mondiale organizzata in contemporanea ad Expo 2015 e a poca distanza a essa, sul sito della Fiera di Rho, dal 10 al 14 giugno 2015.

Peccato che anche in questa veste Salvatore Piccoli utilizzi gli stessi metodi con cui avrebbe conquistato i subappalti Expo: la corruzione. Corruzione tutta particolare, non in contanti ma in piaceri carnali. Secondo le accuse, già rese note nei giorni scorsi, Piccoli e i suoi complici avrebbero inviato una escort a fare visita ad un manager di Itinera, la società che aveva preso i lavori per i collegamenti ferroviari tra i terminal di Malpensa. Ed esattamente la stessa cosa avrebbe fatto per garantire la vittoria al suo cagnone, spedendo una sua ex amante, di professione escort, a intrattenere il giudice tedesco chiamato a scegliere il rottweiler più bello.

Nelle carte che la Procura di Locri ha depositato a sostegno della sua richiesta di misura cautelare nei confronti del clan (che in questo troncone, a differenza che nella retata milanese, sono accusati anche di associazione a delinquere di stampo mafioso) l'episodio è ricostruito con diversi particolari, anche se non costituisce probabilmente un reato, a parte l'induzione alla prostituzione. Viene riportato il nome della escort, e pure quello del giudice di gara che avrebbe beneficiato delle sue grazie. Quest'utimo è un nome che crea un certo sconcerto perché è quello di Uwe Petermann, 62 anni, tedesco, una figura assai nota e rispettata negli ambienti cinofili, dirigente storico dell'Adrk, il club tedesco del rottweiler, attivo anche nel sociale, presidente del centro giovanile municipale della sua città.

Petermann al World Rugby Show 2015 di Rho presiedeva la sessione dedicata ai rottweiler maschi, fissata per il 12 giugno all'interno del padiglione 11. Piccoli, secondo quanto riporta nei giorni scorsi il Giornale della Calabria citando gli atti dell'inchiesta, manda la sua ex a trovarlo a domicilio. Il risultato, stando alle intercettazioni, viene raggiunto: il molosso caro al boss vince la gara. Nel sito ufficiale dello Show, della vittoria del boss non c'è traccia.

Ma che qualcosa di irregolare sia accaduto lo sembra confermare in qualche modo il comunicato che ieri sera appare sul sito dell'Enci, l'Ente nazionale della cinofilia italiana, organizzatore dello show, annuncia la sua decisione di costituirsi «parte offesa in tutte le sedi opportune».

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