Cronache

La farmacia social? Si affida sempre più agli uomini

A Bologna via all'esposizione dal 12 al 14 aprile. Attesi 35mila visitatori, 80 i convegni

La farmacia social? Si affida sempre più agli uomini

Cento clienti al dì. Per ognuna della 18mila farmacie. Ogni giorno sono 1 milione 800 mila italiani. È fuorviante però pensare che stiano tutti male. Più che un esercito di sofferenti anche se talvolta lo siamo per davvero - siamo persone in ricerca. Di qualcuno che ci spieghi come migliorare e che ci consigli il prodotto giusto guardandoci negli occhi. La farmacia è un presidio irrinunciabile. A renderla attraente è la persona dietro il bancone. E non c'è chat o social che possa sostituirla. Non a caso, la 23esima edizione di Cosmofarma Exhibition, a Bologna dal 12 al 14 aprile, si intitola «Più social più human». Si evidenzia così il valore della relazione tra il farmacista e la clientela. «Saranno 400 gli espositori, su una superficie più ampia. Se nel 2015 i metri quadrati erano 12mila e 900, quest'anno sono 17mila 500» ha calcolato Gianpiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere. Sono attesi 35mila visitatori. E si alterneranno un'ottantina di convegni per approfondire i temi delle relazioni umane, del management e del digitale e altri a carattere scientifico e istituzionale. Tra le iniziative a latere, la settimana della salute che coinvolge le duecento farmacie di Bologna: dal 10 al 14 aprile i cittadini sono motivati a sottoporsi a screening (ad esempio per prevenire il diabete) e, negli stessi giorni si svolgerà Pharmintech, il salone dedicato alle tecnologie per la produzione del farmaco. L'anno scorso il fatturato delle farmacie italiane ammontava a 24,4 miliardi di euro (-1,3% rispetto al 2017). A fotografare il trend la società Iqvia che ha attribuito la flessione alle politiche sanitarie degli ultimi anni, meno farmaci di fascia A e C, dunque. In compenso crescono del 2,1% i ricavi dei prodotti da banco, dei parafarmaci (omeopatici, siringhe, termometri), degli articoli per la cura della persona e degli integratori nutrizionali (fatturato pari a 10 miliardi di euro). Anche nel 2018 si riconferma il successo degli integratori anche per animali (vitamine, minerali, probiotici), prodotti che rappresentano la risposta del farmacista a una richiesta personalizzata di salute e benessere e che da soli fatturano 3,7 miliardi di euro (+4,5%). Tuttavia, i soli prodotti nutrizionali hanno subito un calo (0,9%) a causa della forte concorrenza della grande distribuzione e del commercio online.

Un discorso a parte per i prodotti di bellezza, dei 10 miliardi e 150 milioni di fatturato del settore cosmetico, due miliardi arrivano dalle farmacie (+0,7%).

«La metà degli acquisti fatti in farmacia si deve o al suggerimento del dermatologo o di quello del farmacista» ha spiegato Stefano Fatelli presidente del Gruppo Cosmetici in Farmacia.

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