Fi e Pd non mollano: «Vengano in aula» Cresce l'ipotesi di una commissione

Gelmini: «Responsabile tutto l'esecutivo». Gentiloni: «Il vicepremier si dimetta»

Fi e Pd non mollano: «Vengano in aula» Cresce l'ipotesi di una commissione

Il caso sui presunti fondi russi destinati alla Lega si allarga e ridà fiato alle opposizioni. Forza Italia e Pd attaccano a testa bassa. Il Carroccio arretra. Anche perché alla richiesta, delle opposizioni, di un chiarimento in Aula si associa la voce del M5S, alleato di Matteo Salvini al governo. Il ministro dell'Interno punta a evitare il dibattito in Parlamento. Ma Pd e Forza Italia non mollano. Il neosegretario dem Nicola Zingaretti sollecita un intervento dei presidenti di Camera, Roberto Fico, e Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati: «Le vicende che riguardano il ministro dell'Interno Salvini diventano ogni ora più gravi. L'ultima nota di Palazzo Chigi che smentisce le sue dichiarazioni aggravano ancora di più la situazione», scrive su Facebook Zingaretti che annuncia: «Ho chiesto a nome del Partito Democratico alla Presidente Casellati e al Presidente Fico un incontro urgente per garantire che nelle sedi parlamentari ci sia immediatamente la possibilità di ascoltare il Governo su quanto sta accadendo. Ci vuole trasparenza assoluta e non permetteremo mai che il Parlamento sia tenuto all'oscuro di fatti di enorme gravità per la sicurezza, l'autonomia e la collocazione internazionale dell'Italia».

La nota, tirata in ballo da Zingaretti, scarica tutte le colpe su Salvini: «Gianluca Savoini (il faccendiere che trattava a Mosca con i russi fondi alla Lega e che risulta indagato dalla Procura di Milano per corruzione internazionale) è stato accreditato al forum Italia Russia da Claudio D'Amico, consigliere per le attività internazionali di Matteo Salvini. La sua partecipazione alla cena che si è tenuta a Roma, a Villa Madama, la sera dello scorso 4 luglio, nel corso della visita del presidente Putin in Italia non presuppone alcun legame di Savoini con Palazzo Chigi». E mentre cresce l'ipotesi di una commissione d'inchiesta sul caso, l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni chiede le dimissioni di Salvini: «A questo punto non basta riferire in Parlamento. Chi dice falsità per coprire truffe e truffatori non può fare il ministro dell'Interno di un grande Paese democratico».

Per Forza Italia, eventuali responsabilità sono di tutto il governo e non solo alla Lega: «Il doveroso chiarimento di Palazzo Chigi sul caso Savoini è l'ennesimo comportamento pilatesco volto esclusivamente a danneggiare un componente del governo. Quello in carica è un esecutivo molto strano, dove le colpe sono singole, così come i meriti» commenta Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia. «Il concetto di collegialità è un perfetto sconosciuto - aggiunge -. Peccato che in una democrazia seria e matura meriti e demeriti appartengano al governo nella sua interezza». «Come sempre - prosegue Gelmini - Forza Italia è garantista, anche sul caso Savoini. Tuttavia, se minasse la credibilità del nostro Paese e lo esponesse a rischi di sicurezza la responsabilità ricadrebbe tutta su Palazzo Chigi, inteso come governo della Repubblica italiana. Conte, Salvini e Di Maio sono sulla stessa barca, che sta cominciando pericolosamente a imbarcare acqua».

Giorgia Meloni si affida all'ironia: «Miracoli dalla Russia. Il Pd da sempre al servizio di potenze straniere, il partito dei maggiordomi di Francia e Germania, quelli degli inchini servili a Merkel e Macron, riscoprono oggi l'importanza di difendere la Patria».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica