«Per il governo dell'Italia penso a un cartello il più ampio possibile a eccezion di Pd e Rifondazione comunista». Matteo Salvini lancia segnali di centrodestra unito e lo fa proprio nel giorno in cui Matteo Renzi invita le forze politiche ad allontanare lo spettro delle urne, attraverso un governo istituzionale anche con i Cinquestelle. Una proposta quella dell'ex Rottamatore che sarebbe stata recapitata anche dalle parti di Forza Italia, facendo balenare un ritorno al proporzionale puro, sistema elettorale molto gradito dalle parti degli azzurri. È chiaro che in un contesto di questo tipo i voti in Parlamento di Forza Italia - che può contare su 104 deputati e 62 senatori - sono preziosi e regalano un forte potere contrattuale agli azzurri. Non a caso Salvini, dopo aver temporeggiato fa sapere di voler vedere gli alleati di centrodestra.
Il posizionamento di Silvio Berlusconi in questa partita è chiara: Forza Italia, a condizione che ci sia un trattamento improntato alla pari dignità, è saldamente nel centrodestra e pronta a stringere un accordo alla luce del sole coerente con la storia degli ultimi 25 anni. «Al voto subito ma con il centrodestra unito per avere un governo solido che duri cinque anni» chiede Maurizio Gasparri. «Forza Italia guarda con distacco all'ipotesi di un governo della ribollita in salsa renziana, un'indigesta ricetta che umilia la volontà degli elettori e sazia gli appetiti di un gruppo di disperati guidati da Beppe Grillo pronti a tutto pur di non mollare le poltrone che a parole dicono di voler eliminare» dice Giorgio Mulè. E Renato Brunetta inizia già a declinare i punti strategici dell'accordo. «Costruiamo assieme il programma, prima di tutto la flat tax, al secondo punto gli investimenti e al terzo un'Europa riformata ma confermata con la non uscita dall'euro poi la famiglia, il welfare e la Giustizia giusta. Ecco caro Salvini, noi siamo d'accordo a realizzarlo dentro un programma organico di centrodestra unito e plurale con Berlusconi garante nei confronti dei mercati internazionali. In caso contrario non lasceremo il Paese nelle mani degli estremisti». Francesco Giro vede all'orizzonte il momento dell'orgoglio azzurro di Forza Italia: da sempre movimento politico di centrodestra, da sempre Forza politica responsabile che non perde mai di vista il bene del Paese, la tenuta dei suoi conti pubblici e le fasce più deboli e il suo ruolo nel contesto internazionale. È il momento del coraggio come ci ha insegnato Silvio Berlusconi». Anna Maria Bernini si occupa di parare e respingere gli attacchi che arrivano da Fratelli d'Italia. «In piena ansia da prestazione, riesumando strumentalmente un patto del Nazareno morto e sepolto da anni, Giorgia Meloni continua a dispensare pagelle e a svolgere il ruolo improprio di buttafuori per decidere chi deve entrare o no nel centrodestra. Chi lavora per dividere il centrodestra rischia di facilitare chi sta inciuciando per avventurose soluzioni trasformistiche».
Un messaggio fatto proprio anche da Mariastella Gelmini: «Alla Lega e Fratelli d'Italia chiediamo di ridare vita, con trasparenza e lontano da sciocchi egoismi, alla coalizione di centrodestra. Salvini non commetta ora l'ulteriore sbaglio di rompere un'alleanza apprezzata dai cittadini, sinonimo di efficienza e buongoverno».
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