Roma - Il governo dà i numeri ma non ha più i numeri per andare avanti approvando leggi a colpi di fiducia. E adesso non c'è soltanto lo ius soli a rischiare di finire per sempre sul binario morto del Parlamento, diventando una delle tante leggi delle quali si discute per anni ma che non vedono mai la luce.
Sono infatti addirittura otto i provvedimenti vicini al naufragio. Lo ius soli approvato dalla Camera nel 2015 si è infranto sul muro innalzato dai centristi di maggioranza che hanno minacciato di sfilarsi dal governo e di farlo cadere se sul testo fosse stata posta la fiducia. E così al premier, Paolo Gentiloni, non è rimasto che annunciare il rinvio a settembre. Il che equivale in sostanza a far cadere la legge nel dimenticatoio.
Tra gli altri testi a rischio, uno in particolare era molto caro ai cittadini infuriati con la casta mentre ai politici non dispiacerà troppo accantonarlo. Si tratta della riforma di vitalizi e pensioni dei parlamentari presentata alla Camera due anni fa mai arrivata in aula a Montecitorio. Anche se fosse approvata prima della pausa estiva, eventualità molto lontana, dovrebbe poi comunque passare a Palazzo Madama dove sono molti i senatori pronti ad impallinarla. Alla Camera giace anche la proposta di legalizzazione della Cannabis per uso personale e terapeutico. Il testo tutt'ora all'esame delle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera è considerato inaccettabile dal centrodestra che non accetta il principio della legalizzazione delle sostanze stupefacenti.
Altro tema caldissimo è quello del testamento biologico. Una questione dagli spinosi risvolti etici più volte arrivata a un passo dall'essere approvata anche nelle passate legislatura ma poi puntualmente finita in soffitta. Il testo giace in Senato in commissione Sanità da mesi. Poi c'è la riforma dei partiti politici che disciplina la trasparenza interna ai partiti e ai movimenti politici, quindi anche il movimento di Beppe Grillo. Per Forza Italia si tratta di una riforma invasiva della libertà di organizzazione dei partiti. Approvata dalla Camera un anno fa è in attesa di giudizio al Senato.
Altro provvedimento che ha scatenato dibattiti feroci ma che per il momento è sospeso è la normativa sulla legittima difesa di iniziativa del centrodestra che puntava a riconoscere la legittimità della difesa in alcune circostanze in modo automatico. Ma il Pd ha modificato l'impianto della legge, cancellando qualsiasi automatismo. Dopo un duro scontro in aula a Montecitorio anche questo testo si è arenato al Senato. È stato invece approvato anche da Palazzo Madama il nuovo codice antimafia dopo un duro scontro tra maggioranza e opposizioni. Ma ora il testo dovrà superare un nuovo passaggio a Montecitorio.
In attesa anche il ddl che punta a
tutelare gli orfani di femminicidio. Da oltre un anno il provvedimento attende di vedere la luce. Presentato a maggio del 2016, ha incassato il via libera della Camera lo scorso marzo e ora rischia di arenarsi al Senato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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