Il fiume "scoperto" da Instragram

Horseshoe Bend, boom di visitatori dopo il successo di foto social

Il fiume "scoperto" da Instragram

New York «Qualsiasi cosa per lo scatto perfetto». È questo il mantra del popolo dei social network, disposto persino a rischiare la vita pur di ottenere le foto più belle da pubblicare online.

La ricerca di «like» sta facendo la fortuna di diverse mete turistiche negli Stati Uniti, dove il numero di visitatori è cresciuto esponenzialmente grazie a Instagram. Tra queste c'è anzitutto il panoramico Horseshoe Bend, il canyon a ferro di cavallo del fiume Colorado, in Arizona, diventato di recente una delle destinazioni più popolari (e fotogeniche) tra i parchi nazionali americani. Una decina di anni fa, come spiegano i funzionari locali, i turisti che lo andavano a visitare erano meno di 40mila l'anno, mentre ora il National Park Service, che gestisce l'Horseshoe Bend come parte della Glen Canyon National Recreation Area, stima che ne arrivino due milioni. La ragione principale è proprio la sua popolarità sui social media. «Credo ci sia parecchia motivazione per ottenere una bella immagine da postare sul proprio profilo», dice al Wall Street Journal Vanessa Ceja-Cervantes, portavoce del parco del Grand Canyon. A confermarlo è Connie Stokes, 23enne di Baton Rouge, Louisiana, che ha deciso di includere l'Horseshoe Bend tra le tappe delle sue vacanze estive dopo aver visto una foto su Instagram. «Prima di Instagram nessuno parlava di questo canyon, era un luogo come un altro sul fiume», spiega Levi Tappan, sindaco di Page, la cittadina di 8mila abitanti a oltre 400 km da Phoenix e vicino al confine con lo Utah da cui partono la maggior parte dei tour. In passato questo era il posto dove la gente si fermava per fare rifornimento mentre visitava i parchi nazionali della regione. Ma tutto è cambiato circa cinque anni fa, quando su Instagram sono spuntate le rime immagini mozzafiato dell'ansa a ferro di cavallo. «Le persone hanno iniziato ad arrivare quasi da un giorno all'altro», chiosa Judy Franz, direttore esecutivo della Page-Lake Powell Chamber of Commerce. E così a Page c'è stato un boom di turisti, i ristoranti sono sempre pieni e sono stati aperti tanti nuovi esercizi. «È positivo per le entrate dei Navajo», racconta Trey Williams, guida turistica e membro del popolo di nativi americani. La sua famiglia ha aperto l'Horseshoe Bend Slot Canyon Tours nel 2017, e prevede di aggiungerne presto altri due per soddisfare la domanda.

Insieme alla popolarità, però, sono aumentati anche i problemi, dal traffico alla spazzatura, e purtroppo pure il numero di incidenti mortali di turisti che si avventurano sul ciglio dei canyon alla ricerca della foto migliore. Dal 2017 cinque persone sono morte precipitando dall'Horseshoe Bend (prima di allora l'ultima vittima risaliva al 2010). E nell'aprile scorso, tre persone sono morte in meno di due settimane nel Grand Canyon.

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