Non è piatta, visto che le aliquote sono almeno due. Ma di certo è fonte di polemiche per il nuovo esecutivo. La flat tax infiamma la giornata del governo sull'asse Matteo Salvini-Giuseppe Conte. Con il premier che, alla Camera, rimarca «il sistema di aliquote», ribadisce il recupero «di criteri di progressività» e conferma che «ci sarà anche un sistema di no tax area», ossia una zona di esenzione per i redditi più bassi che impedisca effetti fiscali paradossali per le fasce più povere del Paese. Il tutto poche ore dopo che Salvini, ai microfoni di RadioRai, non aveva fatto mistero del vantaggio che la flat tax dovrebbe assicurare a chi è più ricco, pur confermando che l'obiettivo, per lui, è che tutti paghino meno tasse.
Ma, appunto, l'intervento del vicepremier e neoministro dell'Interno scatena le polemiche, anche per una lettura effettivamente forzata delle sue dichiarazioni. Per cui le agenzie finiscono per rilanciare una frase - «È giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse» - che, in realtà, il leader del Carroccio non pronuncia mai. Tant'è, il «refuso» innesca un fronte infinito di repliche, in buona parte targate Pd, che ironizzano sul «populismo che frega il popolo» e sull'iniquità della riforma annunciata, con il dem Luigi Marattin che riassume così le simulazioni: «Si otterranno guadagni per i contribuenti da zero a 20 per cento. Peccato che i più poveri avranno zero e i più ricchi il 20». E così nel giro di qualche ora dal quartier generale leghista parte una nota ufficiale per smentirla, quella frase, e lo stesso Salvini si infuria su Facebook, linkando la registrazione dell'intervista a Radio Anch'io e tuonando contro la stampa. «Incredibile - scrive il ministro dell'Interno - come i giornalisti italiani riescano a inventarsi bugie dalla mattina alla sera! Ecco la mia intervista dove dico chiaramente che l'obiettivo è che tutti paghino meno tasse!». Curiosamente si allinea pure Radio1, precisando con una inusuale nota ad hoc che, nel corso dell'intervista a Radio Anch'io, Salvini non aveva pronunciato quella frase.
In effetti, nel corso del botta e risposta, alla domanda del conduttore Giorgio Zanchini sui rischi di iniquità della «tassa piatta», Salvini non dice mai che «è giusto» che vada meglio ai ricchi. Spiega che «l'importante è che ci guadagnino tutti». Poi, di fronte all'«accusa» che dalla riforma ci guadagnerebbero più i ricchi che i poveri, Salvini spiega: «Se uno fattura di più e paga di più, è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più acquista una macchina in più e crea lavoro in più». Sulla stessa falsariga il leader leghista prosegue più tardi, ribadendo: «L'obiettivo è che tutti paghino di meno.
Poi anche un bimbo di 5 anni arriva a intuire che chi fattura di più risparmia di più e reinveste di più». Quanto alla progressività, anche Salvini nel pomeriggio si allinea a Conte, evocando le deduzioni. Quelle, spiega il ministro dell'Interno, che «garantiranno a chi oggi non paga di continuare a non pagare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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