Tiziana PaolocciStava ristrutturando una casa in campagna per andarci a vivere con il figlioletto. Aveva deciso di andare avanti, nonostante il fallimento della relazione con l'ex compagno. Ma la disperazione è stata più forte della fiducia nel futuro. Laura Paoletti, trentadue anni, di Recanati ha cancellato a colpi di fucile tutti i problemi. Ieri ha rivolto l'arma contro il figlioletto, Giosuè, che avrebbe compiuto sette anni a marzo e frequentava la prima elementare. Poi l'ha fatta finita. Questa, almeno per ora, l'ipotesi più accreditata dai carabinieri, che stanno lavorando per dare una spiegazione a due morti tremende.A scoprire i cadaveri, ieri alle 14, è stato il padre della donna, che ospitava da qualche tempo nell'appartamento al piano superiore di uno stabilimento industriale in via Mariano Guzzini 3, a Sambucheto di Recanti. Davanti ai suoi occhi una scena agghiacciante. La porta era chiusa, il corpicino del nipote giaceva accanto a quello di sua figlia, a fianco un fucile. Il piccolo era stato centrato al volto. Poi, la madre- secondo gli investigatori- avrebbe fatto fuoco puntandosi l'arma sotto il mento. Nessuno si è accorto di nulla, in un'area ricca di fabbriche e poco frequentata il sabato mattina. Davanti allo stabile parenti, amici e lo stesso ex compagno non riuscivano a credere all'accaduto. Tra loro anche il legale di lei, l'avvocato Alessandra Perticarà, e l'ex sindaco di Recanati Claudio Corvatta, amico personale della famiglia, che ha annullato la fiera di San Valentino. Laura, laureata in economia, era contitolare di una cartotecnica e non aveva problemi economici. Al contrario stava vivendo un difficile momento psicologico, che però non avrebbe mai fatto prevedere questo tragico epilogo.Nel passato tra la donna e il padre del bimbo, un geometra trentanovenne del luogo, c'era stata una relazione, mai sfociata in convivenza. Era invece approdata in una burrascosa rottura, con denunce reciproche, l'ultima da parte di lei per stalking. Tra i motivi di tensione, la custodia del bambino e le modalità di visita da parte del padre. Ma le trattative erano ormai a buon punto e con l'assistenza dei legali era stato raggiunto un accordo in base al quale l'uomo poteva trascorrere con il figlio i pomeriggi di mercoledì e venerdì. Ieri sarebbe dovuto andare a prenderlo alle 16, ma la notizia della sua morte lo ha raggiunto prima. I carabinieri lo hanno ascoltato nella stazione di Civitanova Marche, ma avrebbe un alibi di ferro.Il sostituto procuratore di Macerata Enrico Rastrelli ha disposto l'autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni, e servirà a ricostruire la dinamica di una tragedia che ha i tratti di omicidio-suicidio. Ma gli investigatori non escludono altre ipotesi e indagano a 360 gradi, a caccia anche di biglietti o messaggi lasciati da Laura.
«Sembrava serena - dice l'ex sindaco - mi aveva mostrato le foto del figlio mascherato per Carnevale e parlato di un recente viaggio in Inghilterra». In tanti, invece, raccontano che viveva uno stato di «tensione emotiva», per dover accudire il bimbo da sola. E ieri non ce l'ha fatta più e si è arresa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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