Roma Alla Fondazione di Alleanza nazionale la Meloni resta minoranza. Ieri è stato rinnovato il consiglio d'amministrazione della Fondazione composto da 21 membri. Gli aventi diritto al voto erano 100 ma alla fine hanno votato in 87. I candidati si sono presentati separati in due grandi liste. La prima, la lista uno, fa riferimento a Meloni e La Russa e comprende tutti membri di Fratelli d'Italia. La seconda, la lista due, comprende la cordata di Gasparri, Matteoli, Alemanno e comprende molti orfani della diaspora di destra tra cui alcuni finiani come Italo Bocchino, Roberto Menia e altri. L'esito ha visto la vittoria della lista due: 44 voti a 42. I meloniani, quindi, avranno 10 membri del nuovo cda, mentre «gli altri» ne avranno 11.
Gli equilibri interni non cambiano perché anche nel vecchio cda i «fratellitalioti» erano minoranza (6 a 10 quando il cda era composto da 14 membri, ndr). La Fondazione gestisce un vero e proprio tesoretto di circa 50 milioni di euro: 30 milioni di liquidi, circa 20 di immobili. Ma, questa la regola, nessuno può mettere le mani sul forziere.
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