Forza Italia cambia pelle Ipotesi triumvirato azzurro

La svolta: Bernini e Gelmini neo elette capigruppo, preludio a una rivoluzione negli assetti del partito

Forza Italia cambia pelle Ipotesi triumvirato azzurro

Roma Forza Italia inaugura ufficialmente il nuovo corso post elettorale con un ticket rosa e lancia un forte segnale di rinnovamento. Dopo aver eletto la prima presidente donna del Senato, la stessa strada viene scelta per i gruppi sia di Montecitorio che di Palazzo Madama. In entrambi i rami del Parlamento, per la prima volta nella storia di Forza Italia, il presidente dei gruppi parlamentari azzurri sarà una donna: Mariastella Gelmini alla Camera, Anna Maria Bernini al Senato. Due figure in grado di coniugare esperienza e rinnovamento, interpretando la necessità di rilanciare il partito e tamponare il contraccolpo del «sorpasso» leghista. Forza Italia è anche il primo partito nella storia del Parlamento ad avere eletto due donne come capogruppo.

«Sarà per me un onore guidare questo gruppo. Ora si apre una fase nuova...». Nella Sala della Lupa, tra veterani azzurri e debuttanti, Mariastella Gelmini viene eletta all'unanimità per alzata di mano capogruppo di Forza Italia alla Camera. Renato Brunetta, cerimoniere impeccabile nella gestione della liturgia, fa il bilancio dei suoi cinque anni alla guida delle truppe parlamentari e propone l'ex ministro dell'Istruzione come suo successore.

Parallelamente mentre a Montecitorio avviene questa investitura, a Palazzo Madama la spunta Anna Maria Bernini. Il voto unanime per l'ex ministro delle Politiche Europee arriva alle 15.55. Qui nell'aula della commissione Difesa del Senato la riunione dei senatori viene guidata prima dal capogruppo uscente, Paolo Romani - che rimane coerente con l'approccio critico sulle scelte fatte per le presidenza delle Camere - poi dal tesoriere, Alfredo Messina. Romani, accolto da un applauso, rinuncia a ricandidarsi, evitando così una possibile conta e l'elezione di Anna Maria Bernini fila via liscia, con Licia Ronzulli che si concede una battuta: «Palazzo Madama oggi è sempre più madama».

Le due nuove presidenti dettano le loro linee programmatiche, promettono ascolto e invitano tutti, innanzitutto alla coesione. Da parte di Mariastella Gelmini c'è spazio per la rivendicazione del percorso azzurro e per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Si è sempre detto molto sulle donne di Forza Italia, sono state mosse mille accuse a Berlusconi. Mi pare che siano smentite dai fatti» dice la Gelmini. «Le donne in Forza Italia hanno avuto un percorso importante accanto però alla sinergia con molti colleghi. Penso a Renato Brunetta che continuerà con il suo piglio e la sua determinazione a essere un punto di riferimento importante». Poi aggiunge: «D'altronde Berlusconi, che ringrazio per il percorso che mi ha consentito di fare, è il migliore interprete del cambiamento».

Anna Maria Bernini ringrazia i senatori e Silvio Berlusconi, poi allarga il ragionamento oltre il fattore femminile. «Una svolta rosa? Non ne farei una questione di genere. Siamo tutti per questo gruppo perché lavori coeso, per il partito, per la coalizione, per il Paese. Questa legislatura inizia con tanti più e così deve proseguire per dare tante risposte al Paese». Di certo rinnovamento è soltanto agli inizi e nelle prossime settimane potrebbero essere mosse altre pedine sulla scacchiera azzurra.

A partire dalla possibile nomina o di un coordinatore unico, nomina su cui potrebbe esserci una accelerazione con il nome di Antonio Tajani in pole position, oppure di un triumvirato in modo da creare un referente per il Nord, il Centro e il Meridione.

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