Berlusconi predica l'unità del centrodestra, confortato anche dagli ultimi sondaggi che danno la coalizione avanti al Pd, in calo da settimane. Nei gruppi parlamentari azzurri, tuttavia, c'è maretta e da più parti si chiede la sostituzione del capogruppo, Renato Brunetta.Dagli ultimi dati planati sul tavolo del Cavaliere emerge come Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, in un ipotetico listone unico, potrebbero raggiungere il 32,7%. Il Pd, invece, cala al 30,3% secondo un trend ormai costante. Salgono però i 5 Stelle che, anche secondo l'Emg per il Tg7, sono a un soffio dal partito di Renzi (27,9%). E questo è un rischio perché, in un possibile ballottaggio con i pentastellati, visto che Renzi non raggiungerebbe il 40% da solo, i grillini avrebbero la meglio. In un ipotetico ballottaggio tra il Pd e il centrodestra, invece, la partita sarebbe del tutto aperta. Certo, il listone unico di centrodestra ancora non c'è ma l'ex premier è convinto che ormai la strada sia segnata: unire, unire, unire. Il che vuol dire anche una maggiore coesione con gli alleati in Parlamento.Proprio la Camera dei deputati è teatro di forti fibrillazioni che coinvolgono il capogruppo azzurro Renato Brunetta. Dalla mattina gira un documento con cui si chiede la convocazione del gruppo con all'ordine del giorno la votazione di un nuovo capogruppo nonché la revisione di tutte le spese interne. Il problema dei soldi non è di poco conto e ha origine nel voltagabbanismo: molti deputati azzurri hanno fatto le valigie e si sono trasferiti altrove e le risorse sono inevitabilmente calate. Nel documento si contesta la gestione sbilanciata, tutta a favore del Mattinale, quotidiano bollettino redatto dallo staff di Brunetta. Si mormora di una raccolta di firme al documento dove, in serata, si diceva avessero raggiunto quota 20 su un totale di 57 deputati. Elio Vito, deputato considerato dai più come il più papabile in un'eventuale gestione post brunettiana, smentisce le firme: «Non è una questione di numeri: non ci dev'essere nessuna conta né un'ulteriore spaccatura tra di noi». Tuttavia conferma la richiesta di un reset: «Berlusconi sta rilanciando Forza Italia e tutto il centrodestra - dice al Giornale -. E il rilancio del partito deve passare anche dal rilancio dell'iniziativa parlamentare. Serve un maggiore coinvolgimento del gruppo secondo princìpi democratici e una migliore strategia di comunicazione». Insomma, Brunetta è nel mirino e alla fine è lui stesso a cedere e a convocare per oggi alle 15 la riunione del gruppo. In serata, arriva la nota del Cavaliere: «Stima e fiducia in Renato Brunetta: è un combattente coraggioso e intelligente che mi è sempre stato vicino con generosità e coerenza. Il suo lavoro da ministro e la sua conduzione del gruppo di Forza Italia alla Camera sono stati e sono di alto livello e lo hanno reso protagonista di grandi e importanti battaglie di libertà». E poi: «Credo che la cosa più importante ora sia l'unità dei nostri parlamentari, attraverso il rilancio della nostra azione politica, come risultante di un sereno confronto tra gli attuali vertici del gruppo e tutti i deputati».L'operazione reset potrebbe poi coinvolgere anche il Senato perché, come dicono in tanti, «non è possibile cambiare la guida in una Camera e non nell'altra».
A Palazzo Madama non c'è alcuna richiesta esplicita di sostituire il capogruppo Paolo Romani ma sono in tanti a sottolineare i recenti mal di pancia di quest'ultimo per l'attuale fase di Fi, da lui giudicata troppo filo Lega.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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