Cronache

Frontale tra il bus e l'auto. È una strage di ragazzini

Le 5 vittime hanno tra i 17 e i 23 anni. Il veicolo ha invaso la corsia opposta. Ferito l'autista

Frontale tra il bus e l'auto. È una strage di ragazzini

Avevano tutti tra i 17 e 22 anni e vivevano in diversi paesini della Valsabbia, una delle valli prealpine in provincia di Brescia. E da lì, intorno alle 22.30 di sabato, erano saliti in auto per raggiungere il capoluogo percorrendo la Statale 45bis. Poco dopo, lo schianto frontale con un autobus: cinque giovanissimi muoiono sul colpo. Tutto accade quando, in prossimità di Rezzato, sulla corsia opposta la Volkswagen Polo dei giovanissimi incrocia un pullman che sta viaggiando in direzione Garda: l'impatto è devastante. I corpi vengono sbalzati fuori dall'abitacolo, così come il motore che letteralmente si sgancia dall'auto. A bordo del bus c'era solo l'autista, lievemente ferito e sotto choc: è lui a lanciare l'allarme, prima di essere portato in ospedale per accertamenti.

All'arrivo dei soccorsi lo scenario è terribile: tutt'intorno la strada è disseminata di frammenti dell'utilitaria. La vettura descrive una traiettoria folle e sullo sfondo di un ammasso di lamiere le salme dei cinque bresciani giacciono al suolo. Il compito che resta al personale sanitario e ai Vigili del Fuoco è solo quello di stendere dei teli sui cadaveri adagiati sull'asfalto gelato dalla notte di gennaio. Già dalla notte di sabato la notizia inizia a rimbalzare da un telefono all'altro e quando sul posto arrivano le famiglie delle vittime, non riescono a trattenere le lacrime.

Irene Sala aveva solo 17 anni, studiava a Brescia e viveva a Villanuova sul Clisi. Dennis Guerra aveva 20 anni ed abitava a Sabbio Chiese. Imad El Harram, 20 anni pure lui, viveva a Preseglie. Imad e Salah Natiq, cugini di 22 e 20 anni, abitavano invece a Vestone e lavoravano entrambi lavoravano. «Erano ragazzi come tanti, nati e cresciuti qua. Lavoravano e non avevano problemi - ha raccontato Amin Natiq, cugino di Imad e Salah -. Durante tutta la notte molte persone sono venute a consolarci e darci un po' di conforto in questo momento, ma è davvero dura». La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti, ma di certo all'improvviso sul viadotto che sovrasta la linea ferroviaria l'auto prestata da a un amico a Salah Natiq - impazzisce e a velocità elevata sbanda invadendo la corsia opposta, proprio mentre sopraggiunge in direzione opposta il bus. Un solo istante e lo schianto fatale. Soltanto 24 ore prima in Basilicata tre ventenni erano morti in circostanze simili, sempre di notte, sempre in auto.

Alla notizia della strage, in una domenica mattina nera sulle strade bresciane la valle si sveglia intontita e quattro comunità restano attonite: Villanuova, Preseglie, Sabbio Chiese, Vestone - una via crucis che attraversa l'intera Valsabbia.

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