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La strana idea che Hamas ha della pace

La strana idea che Hamas ha della pace

Certo, pace! Hamas adesso vuole la pace, anzi, lo annuncia Yahya Sinwar, il suo capo. Lo fa in un'intervista a Repubblica che in realtà è poi Yediot Aharonot, giornale popolare israeliano, che l'ha pubblicata. Lui nega di averlo saputo, ma è chiaro: l'intervista è un messaggio politico a Israele che non contiene promesse di pace, ma semmai una minaccia di guerra. Se volete capire il Medio Oriente, dovete leggere bene quello che l'arciterrorista scelto nel febbraio del 2017 come capo di Hamas intende quando dice pace, proviamo a decifrarlo: «Voi sapete benissimo che cosa siamo capaci di fare, ne portate i segni sulla vostra pelle. Benissimo. Potrebbe interrompersi per un po', ma potrebbe peggiorare. I nostri terroristi sono pronti, i giovani che mandiamo a morire al confine con gli aquiloni e le bombe molotov, pure. Queste le condizioni: se non imponete ad Abu Mazen, voi che siete amici suoi, di fornirci i fondi che ci ha tagliato e di cui abbiamo estremo bisogno, se non lo costringete a consentire al Qatar, all'Iran, a tutti i nostri vari simpatici finanziatori di far convergere nelle nostre tasche i soldi e i beni che ci spettano... qui esplode tutto. Altrimenti, almeno per un po', saremo degli agnelli, e bloccheremo gli attacchi terroristici e le "marce del ritorno" che possono diventare molto più violente». Sinwar dice nell'intervista, che naturalmente subito viene promossa a titolo strategico da tutti quelli che in fondo trovano simpatica un'organizzazione islamista dedita all'omicidio sistematico di innocenti: «Non dico che non vogliamo più combattere ma che voglio porre fine all'assedio»; ma questo significa semplicemente: fate capire a Abu Mazen di piantarla di chiederci le armi in cambio dei soldi, le armi ci servono, il potere sarà nostro. Sinwar è un intelligente inventore di strategie che combinano la violenza delle dimostrazioni lungo i confini con una pretesa di legalità; la fedeltà alla fratellanza musulmana con la richiesta di aiuto al suo peggior nemico al-Sisi; il terrorismo con la diplomazia. Sinwar, che è stato in galera 22 anni e che è uscito con lo scambio di terroristi con Gilad Shalit, è un tipo che ha ammazzato letteralmente con le sue mani quelli di cui ha sospettato connivenze con gli israeliani, che dice frasi tipo «Abbiamo deciso di fare dei corpi delle donne e dei bambini una diga per bloccare il collasso arabo».

Adesso urbanamente di fronte alla mancanza di denaro e di accesso e alla decisione di Abu Mazen di chiudere i cordoni della borsa, poiché fronteggia il disagio dei suoi, tramite la Repubblica e Yediot, Sinwar chiede l'intervento israeliano per salvarlo, e usa come scudo l'idea di cessare l'assedio.

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