Il furbetto Grasso scappa dalla sfida diretta

Il leader di Leu nel plurinominale a Palermo e Roma: «Sul maggioritario poi vedremo...»

Il furbetto Grasso scappa dalla sfida diretta

Roma La sindrome del collegio non risparmia il «coraggioso» ragazzo di sinistra Pietro Grasso. Il presidente del Senato, dal grande salone dell'«Espace» di via Mantova a Torino, apre la campagna elettorale di Liberi e Uguali, annunciando che correrà alle elezioni politiche con il paracadute del listino bloccato, evitando la sfida frontale nell'uninominale: «Ho in progetto di candidarmi sul plurinominale a Roma e a Palermo e poi sul maggioritario vedremo». Il leader di Leu guiderà la lista in Sicilia e Lazio, per blindare la rielezione in Parlamento. Palermo e Roma: le due città che hanno segnato il passato di magistrato e il presente di politico di Grasso.

Il presidente del Senato, teme, dunque, il corpo a corpo nel maggioritario. Una scelta dettata non solo dalla paura di una sconfitta ma anche da una ragione politica: Grasso vuole evitare un scontro duro con il M5s, tenendo aperto il dialogo per un'intesa post-elezioni. Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani sembrano, al contrario, orientati ad affrontare la sfida nei collegi: l'ex presidente del Consiglio correrà nell'uninominale nel Salento, l'ex segretario del Pd a Bologna contro Pier Ferdinando Casini. Laura Boldrini non ha ancora sciolto la riserva, se accettare o meno la candidatura nell'uninominale. Di certo, la presidente della Camera correrà in Lombardia. Sulla candidatura della Boldrini, Grasso non si sbilancia: «Siamo in fase di definizione delle liste, non vorrei dare notizie che potrebbero essere smentite o cambiate». Mentre sulla scelta di alcuni partiti di candidare i loro leader in collegi non sicuri, spiega: «Il problema non è trovare collegi sicuri, ma ottenere il consenso degli elettori, quindi ovunque ci si candidi dobbiamo interessare con i nostri programmi e con i nostri progetti i cittadini».

In Leu sfuma invece la candidatura di Antonio Bassolino: l'ex sindaco di Napoli aveva chiesto il paracadute del listino bloccato. Ma purtroppo in Campania il seggio sicuro è stato riservato a Guglielmo Epifani, ex segretario generale del Cgil oltre che ex segretario del Pd.

Per Bassolino, insomma, era rimasta l'opzione dell'uninominale. Rifiutata perché quello riservato all'ex sindaco di Napoli non era certo un collegio sicuro come quello che si è portato a casa a Roma il cuor di leone Paolo Gentiloni.

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