La tragedia del Mottarone

Via il gip che ha liberato gli indagati

Tolto il caso alla Banci Buonamici. La procura: "Scarcerazioni da cancellare"

Via il gip che ha liberato gli indagati

Colpo di scena nelle indagini sulla tragedia della funivia del Mottarone: il presidente del tribunale, Luigi Maria Montefusco, ha sfilato dalle mani del gip, Donatella Banci Buonamici, il fascicolo sulle indagini per accertare cause e responsabilità della caduta della cabinovia numero 3, che ha causato la morte di 14 persone e lasciato un bimbo, di 5 anni, senza genitori e fratellino. Un fulmine a ciel sereno, che inasprisce ancora di più i rapporti tra la Procura e le difese degli indagati e non mette a tacere le divergenze tra il procuratore Olimpia Bossi e il gip Banci Buonamici.

Il giudice per le indagini preliminari, infatti, non ha convalidato il fermo dei tre indagati disposti dal pm: Gabriele Tadini, Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, smontando il modus operandi della Procura e criticando duramente la decisione del procuratore, tanto da affermare che gli arresti sono «al di fuori dei casi previsti dalla legge».

La motivazione avanzata dal presidente del tribunale Montefusco, per esonerare dal caso il giudice Banci Buonamici, sono racchiuse in poche pagine e richiama un difetto di forma che l'indagine sulla funivia ha avuto fin dall'inizio, ossia da quando il caso è stato assegnato. Secondo quanto scrive il presidente, il giudice per le indagini preliminari doveva essere un altro e la richiesta di effettuare un incidente probatorio da parte del legale del caposervizio Tadini, è stata colta come l'occasione per «rimettere le cose in ordine». Ha riassegnato il procedimento al gip Elena Ceriotti, «titolare per tabella del ruolo», che era stato assunto dal presidente dell'ufficio Gip - appunto Donatella Banci Buonamici - come supplente per la convalida del fermo, perché la collega era assente. Mossa azzardata, secondo quanto stabilito dal provvedimento del presidente Montefusco, dato che «in base alle tabelle il giudice assegnatario del procedimento si sarebbe dovuto individuare in caso di assenza o impedimento del gip titolare in via gradata tra altri quattro giudici». E tra questi non c'è la Banci Buonamici. Le tabelle temporali sono fondamentali per stabilire il giudice naturale precostituito per legge.

Il 31 maggio, però, è cessato l'esonero dalle funzioni del giudice Ceriotti, rientrata in servizio dopo essere stata esonerata dalla stessa Banci Buonamici il 21 febbraio dell'anno scorso «preso atto della grave situazione di sofferenza» del suo ufficio «al fine di consentirle lo smaltimento del suo lavoro arretrato relativo in particolare a misure cautelari, reali e personali, richieste di intercettazione, richieste di immediato e richieste di archiviazione». Quindi se il fascicolo passa di mano al giudice Ceriotti, di conseguenza toccherà a lei decidere se eseguire oppure no l'incidente probatorio. «Un provvedimento che mi lascia assolutamente basito - afferma l'avvocato Marcello Perillo, legale difensore di Tadini -. Non mi è mai capitato di avere un cambio di gip in corso, se non per motivi di salute. Certo non posso commentare la decisione del presidente del tribunale di Verbania ma attendo il provvedimento sulla decisione della mia richiesta sull'incidente probatorio». La pensa allo stesso modo la difesa di Luigi Nerini, rappresentata dall'avvocato Pasquale Pantano, che fa notare la stranezza di un «cambio in corso del giudice naturale che, dice la legge, deve essere nominato secondo le regole esistenti al momento della nomina».

Intanto ieri mattina nuovo sopralluogo nella zona dell'incidente per programmare la rimozione in sicurezza della cabina precipitata. «Un'operazione di notevole complessità, tenuto conto della grandezza e del luogo in cui si trova la cabina, un'area impervia non raggiungibile con mezzi di terra», hanno spiegato il procuratore di Verbania Olimpia Bossi e il pm Laura Carrera. L'obiettivo è mantenere il più integra possibile la cabina durante la rimozione. Sono stati eseguiti anche gli accertamenti tecnici irripetibili, in attesa di una possibile decisione da parte del gip, di procedere anche con l'incidente probatorio.

Atto finale sarà quello di rimuovere la cabina con un elicottero.

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