"Governo Conte bocciato. In sei mesi bene solo su sicurezza e migranti"

La capogruppo alla Camera di Fi: «Il reddito di cittadinanza? Andrebbe dato ai terremotati»

"Governo Conte bocciato. In sei mesi bene solo su sicurezza e migranti"

Onorevole Mariastella Gelmini, qual è il suo bilancio dei primi sei mesi di governo Lega-Cinquestelle?

«Il mio bilancio è negativo, ma ciò che è più importante e che è negativo per l'Italia. Sono i numeri a dirlo. Nel terzo trimestre del 2018 la produzione industriale in Lombardia è calata dello 0,4%, così come il clima di fiducia. E stiamo parlando della Lombardia, uno dei motori del nostro Paese. Gli investimenti diminuiscono, il Dl Dignità sta facendo aumentare la disoccupazione e il governo punta sull'assistenzialismo di stampo centralista. Il campanello d'allarme è sempre più forte».

C'è qualcosa su cui promuove il governo?

«Su immigrazione e sicurezza c'è stato un cambio di passo grazie a Matteo Salvini. Ma sui rimpatri si è fatto ancora poco».

Ora l'Italia dovrà dimostrare credibilità sui mercati.

«Il pericolo è concreto. Purtroppo abbiamo perso molto tempo, ci siamo esposti a una impennata dello spread per arrivare a un provvedimento che è sbagliato in sé, ci ha fatto perdere miliardi, prodotto una fuga di capitali e una stretta sul credito indipendentemente dall'Europa. Il tutto per una manovra che taglia 3 miliardi e 600 milioni in tre anni a 7 milioni di pensionati con il blocco delle indicizzazioni, a fronte di 76 milioni che recupera dal taglio delle pensioni di platino».

Le partite Iva fino a 65mila euro potranno, però, beneficiare di un regime forfettario al 15%.

«Bene, ma l'Ufficio Studi dei Dottori Commercialisti ci dice che la manovra prevede 12,9 miliardi di tasse in più nel triennio 2019-2021. E il governo ha anche pensato bene di rimuovere il blocco agli aumenti delle tasse locali. Così il Paese si ferma».

Come andrà a finire la querelle su Tav e grandi opere?

«L'analisi costi-benefici è solo un escamotage per prendere tempo perché Toninelli e i Cinquestelle sono contrari alla Tav, alla Pedemontana, al Terzo Valico e all'Alta Velocità al Sud. Speriamo che la Lega non ceda su questo fronte fondamentale per noi e per le future generazioni».

Le Regioni del Nord riusciranno a ottenere maggiore autonomia?

«Le decisioni vengono rinviate di mese in mese. Condivido la preoccupazione di Zaia, ma anche quelle del Sud per il quale esaurito il reddito di cittadinanza nella manovra non c'è nulla. La verità è che il programma della Lega non è sommabile con quello dei Cinquestelle».

Che cosa chiederà al governo alla ripresa dei lavori?

«Una norma di un solo articolo che riporti l'Ires sul no profit dal 24 al 12%; la legittima difesa; passi concreti per l'autonomia, il reddito di cittadinanza ai terremotati visto che sta diventando una emergenza dimenticata».

Qual è il bilancio della vostra opposizione?

«Il nostro non è un compito facile. Con Antonio Tajani e Anna Maria Bernini abbiamo fatto una opposizione seria e senza sconti. Vogliamo essere gli interlocutori dell'Italia che produce e si rimbocca le maniche, contraria alle paghette di Stato.

La speranza è che arrivi un segnale anche da Salvini perché ci sono provvedimenti che i leghisti considerano invotabili. E' vero che c'è ancora la luna di miele, ma non ci vorrà molto affinché i nodi vengano al pettine».

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