Allargare il raggio d'azione per l'uso obbligatorio del green pass e spingere sulla campagna vaccinale. Il governo accelera in due direzioni per centrare l'obiettivo del 90% di over 12 immunizzati. Al momento la quota degli immunizzati (over 12) è ferma al 70%. L'introduzione dell'obbligo vaccinale resta, come ha chiarito il presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa, un'opzione sul tavolo. «Opzione da valutare tra due mesi», fanno sapere fonti dell'esecutivo. Una linea ribadita dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Valutiamo, sin dai prossimi giorni, decisioni che possano portarci all'estensione dell'utilizzo del green pass ad altri ambiti della vita delle persone. E per questo motivo non ci precludiamo anche la possibilità, resta una possibilità in questo momento, qualora ce ne fosse bisogno, di poter utilizzare anche l'obbligo di vaccinazione. Un obbligo che la Costituzione consente con un'iniziativa di natura legislativa e che noi riteniamo sia uno strumento a disposizione del parlamento e del governo, ne caso in cui questo dovesse essere necessario».
La linea che trapela da Palazzo Chigi sembra abbastanza chiara: spingere sull'uso del green pass. Valutando l'introduzione dell'obbligo vaccinale solo tra 60 giorni. «Nel caso in cui - fanno sapere fonti del governo - non dovesse essere centrata la soglia dell'85/90% di immunizzati oltre i 12 anni». C'è una altra ragione che spinge il governo Draghi a non escludere, per ora, l'ipotesi dell'obbligo vaccinale: il via libera dell'Ema arriverà non prima di un anno. Ma quest'ultimo non sarebbe un ostacolo. Il governo potrebbe, comunque, valutare autonomamente l'ok all'obbligo.
La strada privilegiata resta l'estensione dell'uso obbligatorio del green pass. Una decisione che il premier vuole adottare di concerto con la cabina di regia: la convocazione non è stata ancora ufficializzata. La prima tappa: certificazione verde per tutti gli statali. È la linea su cui lavora il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. Proposta che il ministro di Forza Italia porterà in cabina di regia. L'uso obbligatorio per gli statali è la condizione principe per garantire il ritorno in presenza. Strada suggerita anche dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Dal primo settembre è in vigore l'obbligo per i trasporti, treni, aerei e traghetti. C'è l'opzione di estendere l'obbligo anche per metro e bus. Sul tavolo del governo ci sono altre idee. A cominciare dall'estensione dell'obbligo a tutto il personale, anche non scolastico, che però entra in contatto con le scuole. Si valuta, c'è già l'ok di Confindustria, di rendere obbligatorio il green pass per i dipendenti delle aziende private. Altra proposta sul tavolo è ampliare la capienza di stadi, fiere e concerti, al 100 % ma solo con green pass. La strada sembra dunque imboccata: si insiste sull'obbligatorietà per centrare l'obiettivo fissato dal commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo dell'85%90 % di immunizzati. Tutte le decisioni passeranno al vaglio della cabina di regia. Una scelta, quella di Draghi, fatta per evitare conflitti con le forze di maggioranza. Il M5s fa già trapelare i mlumori. Mentre Forrza Italia, con il vicepresidente nazionale Antonio Tajani, sposa la linea di Draghi: «Condivido tutto quello che ha detto Draghi e in particolare le parole in merito alla cabina di regia per le decisioni sul Green pass». E ancora: «Bisogna proseguire, procedendo per step: prima l'estensione green pass della campagna informativa per convincere i tre milioni di ultracinquantenni ancora incerti, poi l'introduzione dell'obbligo vaccinale per mettere definitivamente in sicurezza il Paese.
Non c'è insomma in atto alcuno sfregio alla libertà e alla democrazia, solo il necessario pragmatismo di un governo che sta traghettando l'Italia fuori dalla crisi», rilancia il capogruppo dei senatori azzurri Anna Maria Bernini. La linea è tracciata: si insiste con il green pass. Ma all'orizzonte c'è l'obbligo vaccinale.
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