"Il governo penalizza il Meridione"

Tagliati 150 milioni di incentivi per la modernizzazione del Sud

"Il governo penalizza il Meridione"

Roma Forza Italia lancia un grido d'allarme sugli effetti della manovra sulle imprese del Sud. Il governo, infatti, ha tagliato i crediti di imposta per l'acquisto dei beni strumentali nel 2019. Una misura dal forte valore simbolico visto che il reddito di cittadinanza è destinato in larga parte al Meridione a cui nel contempo si tolgono incentivi all'investimento, con una penalizzazione per le aziende desiderose di modernizzarsi.

La norma risale al 2016 quando era stata introdotta in Legge di Stabilità questa forma di sostegno per l'acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno (nelle zone assistite delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia). Una chance di rinnovamento importante con una particolare attenzione per le piccole e medie imprese. Ma anche un incentivo a reinventarsi in situazioni di difficoltà, visto che gli investimenti oltre alla realizzazione di un nuovo stabilimento e l'ampliamento di uno esistente erano anche mirati alla diversificazione della produzione di uno stabilimento o alla trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

Il fondo prevedeva 617 milioni l'anno su un triennio dal 2016 al 2019 (2468 milioni totali). Uno stanziamento a cui si è fatto fronte con 250 milioni di euro annui proveniente dall'utilizzo delle risorse comunitarie e dal cofinanziamento nazionale del Programma Operativo Nazionale (PON) e per 367 milioni per ciascun anno mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del Fondo sviluppo e coesione della programmazione 2014-2020.

Secondo gli ultimi dati del ministero per il Sud (settembre 2018) le agevolazioni richieste (del 45% per le piccole imprese, del 35% per le medie imprese e del 25% per le grandi imprese sull'investimento complessivo) avevano superato a settembre i 2,2 miliardi di euro favorendo investimenti per 6,4 miliardi. E sono stati prenotati anche parte dei 617 milioni del 2019.

Il punto è che il maxi-emendamento, come denuncia il coordinatore regionale pugliese di Forza Italia Mauro D'Attis, taglia di 150 milioni questo credito di imposta. Una sforbiciata di cui non si trova traccia nel maxiemendamento, bensì nella relazione tecnica a pagina 298. «Si tratta di un taglio significativo» spiega D'Attis «a cui si procede nonostante la richiesta delle aziende andasse nella direzione opposta. Si tratta di una decisione inaccettabile. Quel che è più grave è che di questo taglio non si fa cenno nella lettera inviata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte alla Ue.

In sostanza, i fondi europei per lo sviluppo assegnati sono stati usati, illegittimamente, per coprire i buchi di bilancio. Questo è il governo del cambiamento: una manovra di tagli, contro l'Italia e il Sud che produce, per favorire chi starà sul divano».

FdF

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