Il M5S vuol far abbassare le serrande anche ai negozi online

Il ddl in discussione al Senato obbliga i commercianti a chiudere 12 giorni l'anno. Dovranno farlo anche i portali di e-commerce

Il M5S vuol far abbassare le serrande anche ai negozi online

Immaginate di prendere una serranda e di chiudere la pagina internet dell'E-bay italiano, Yoox.com. Impossibile, forse. Ma i proprietari dei negozi online e dei gruppi della grande distribuzione dovranno spremersi le meningi per trovare una soluzione. Il disegno di legge approvato alla Camera e ora in disucssione al Senato, infatti, prevede la chiusura dei negozi per ben 12 volte l'anno per le varie festività. Chiusure obbligatorie, che tutti (o quasi) i punti di ventita dovranno rispettare.

La legge, infatti, all'articolo 1 richiama un vecchio decreto legislativo del 1998 che elenca quei negozi che possono rimanere aperti anche la domenica e durante i periodi festivi. Tra questi non sono nominati i siti dell'e-commerce, che quindi saranno costretti - a meno di modifiche - a chiudere le sarrande alla vigilia di Natale e durante Pasqua. Impossibile? Forse, ma se la svista non verrà sanata dal Senato e diventasse legge potrebbe dare un duro colpo agli imprenditori italiani che guardano alle vendite online come ad una gallina dalle uova d'oro.

Anche perché, ovviamente, i siti di acquisizione stranieri - leggi Amazon e simili - non sarebbero soggetti alla normativa nazionale. Quindi potrebbero lasciare i loro server accesi e rubare clienti ai concorrenti italiani. Come scrive La Stampa, il settore dell'e-commerce italiano, seppur in crescita, è ancora ben lontano dai numeri di cui possono godere altri Paesi. Bloccarlo anche 12 giorni l'anno significherebbe mandare direttamente in soffitta la speranza di far salire quel giro d'affari che nel 2014 si è fermato a 13,3 miliardi di euro. Per fare un confronto, in Gran Bretagna ogni anno il mercato digitale vale circa 80 miliardi di euro. Londra è davvero lontana anni luce.

Osservando l'iter della legge, poi, si osserva che il promotore del Ddl sia Michele Dell'Orco, che insieme

ad una fornita flotta di deputati del M5S ha firmato la legge di iniziativa parlamentare: il movimento politico nato su internet e cresciuto online dà una mazzata all'E-commerce. Uno scherzo del destino.

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