Grande fratello fiscale per scovare 9 miliardi

Il governo vuole estendere la fattura elettronica pure ai privati. "Spesometro" in tilt

Grande fratello fiscale per scovare 9 miliardi

La legge di Bilancio per il 2018 sarà basata sul «grande Fratello» fiscale. La Nota di aggiornamento al Def (Nadef), licenziata sabato scorso dal governo, lo lascia solamente intravedere accennando al fatto che le misure della manovra (12 miliardi al netto degli 8 miliardi di flessibilità concessi da Bruxelles) saranno finanziate «per due terzi da aumenti delle entrate e per un terzo da riduzioni di spesa». Questo si traduce in circa 9 miliardi di tasse in più.

Come prelevarli senza toccare le aliquote di Irpef e Iva lo spiega il Rapporto sull'evasione 2017 annesso alla Nadef. «Lo scenario italiano - si legge - è maturo per un ulteriore passo verso la piena digitalizzazione del processo di fatturazione e a tal fine si potrebbe introdurre un regime di fatturazione elettronica obbligatoria attraverso il Sistema di Interscambio anche tra soggetti Iva (B2B) e nei confronti dei consumatori (B2C)». In pratica, si confermano le indiscrezioni della vigilia circa un'estensione della fatturazione elettronica anche ai rapporti tra privati. Questi dati verrebbero poi trasmessi al Sid, il Leviatano delle Entrate, che sarebbe ancora più in grado di vedere se nelle imprese le dichiarazioni Iva siano in regola, ma dall'altra parte potrebbe vedere se le spese effettuate dai contribuenti individuali siano allineate con il reddito dichiarato.

L'e-fattura per tutti è stata presentata come una soluzione per liberare le aziende dall'obbligo di trasmissione elettronica dei dati. In realtà, esse sarebbero tutte quante costantemente monitorate. Ovviamente, sarebbe necessaria una deroga da parte della Commissione Ue per estendere l'utilizzo di questa procedura, deroga che si intende richiedere per accompagnare «il sistema Iva nella lotta all'evasione».

Molto irritato il segretario di Scelta civica ed ex viceminsitro dell'Economia, Enrico Zanetti, che ha sottolineato come queste previsioni rafforzerebbero ulteriormente un'Agenzia delle entrate che gestisce le innovazioni con «sperimentazione dilettantistica». Un chiaro riferimento allo «spesometro», cioè la trasmissione elettronica delle fatture che è andata in tilt e che sarà depotenziato con una prossima norma visto che il nuovo sistema è andato in tilt. Circostanza confermata dal fatto che tutti i dati fiscali inviata all'Agenzia, come ha rivelato ItaliaOggi, sono consultabili da ogni iscritto al sito Entratel.

Intanto, iniziano a delinearsi i contorni delle misure di spesa che saranno varate dalla prossima legge di Bilancio. Poiché la manovra dovrebbe aggirarsi sui 20 miliardi dei quali 15,7 dedicati alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, rimarranno poco più di 4 miliardi per le altre previsioni che ricomprenderanno 1,65 miliardi aggiuntivi per il rinnovo dei contratti pubblici - forze dell'ordine incluse - con l'aumento medio da 85 euro mensili. Ecco perché è tanto importante insistere sul «Grande Fratello». Ecco perché anche negli anni prossimi gli italiani vivranno con la spada di Damocle sulla testa di un aumento dell'Iva e delle accise.

«L'avanzo primario salirebbe dall'1,7% di quest'anno al 3,3% nel 2020, grazie ad un continuo controllo della spesa e a nuove clausole poste a garanzia dei saldi di finanza pubblica», si legge nella Nadef. Un mix che rischia di esasperare ulteriormente Mdp in vista del voto in Senato del 4 ottobre. «Niente ricatti», ha detto ieri il leader del Pd, Matteo Renzi, ma la tensione resta alta.

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