"Mai dire mai Beppe". È la risposta del leader del Pd Nicola Zingaretti al messaggio lanciato da Beppe Grillo, volto a far cogliere l'occasione di un goveno che unisce Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
Caro @beppe_grillo, mai dire mai nella vita. Cambiamo tutto e rispettiamoci gli uni con gli altri
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 31 agosto 2019
"Pur dal suo ottusismo, Zinga rispondeva a una delle tre teste che parlavano nel messaggio", scrive il guro dei pentastellati in una lettera sul Fatto Quotidiano. Tre teste: "una rivolta a Luigi", il leader dei grillini. E qui arriva un'altra tirata d'orecchie per Di Maio, da parte di quella delle tre menti di Grillo che è "incazzata e ancora stupefatta per l'incapacità di cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose. Con i punti che raddoppiano come alla Standa".
L'altra testa, invece è quella che si scaglia al popolo di tutto il mondo, "che sa soltanto spettegolare malignamente, trattenuto della serra mediatica". Infine, la terza mente, "incorporava la stanchezza di Conte", che paradossalmente è affaticato, pur essendo il solo a possedere una casa dove andare e "un filo conduttore interiore". Giuseppe Conte, a detta di Grillo è "una persona eccezionale perché capace di rimanere normale: non sono tantissimi".
Il guro dei 5 Stelle sostiene inoltre che "in un mondo così inquinato da vedere il nulla dove c'è impegno e ragionevolezza, l'Elevato incorpora dentro a sè, per mondarli, gli spiriti più maligni: depressione, incapacità di cogliere con ironia quello che ti capita e brama di potere.
Il suo messaggio rimbalza di continuo come la pallina di un flipper 3D che neppure il flipper stesso riesce a contenere". E, infine, dei media scrive che "non resistono e riecheggiano l’urlo dell’Elevato: non resterà altro da fare che inseguirlo. Esercitare la leadership facendosi inseguire, anche, ridendo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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