Se ci fosse stato bisogno dell'ennesima prova della velleità, dell'inconsistenza e dell'inutilità dell'Unione europea, proprio alla vigilia del 60esimo anniversario del Trattato di Roma che il 25 marzo 1957 istituì la Cee (Comunità Economica Europea), è la tacita e sostanziale sottomissione ad un solo Stato islamico, la Turchia di Erdogan. Com'è possibile che, da un lato, la Turchia profferisca una minaccia che suona come una dichiarazione di guerra annunciando che presto in Europa esploderanno delle «guerre sante», sospenda le relazioni diplomatiche ad alto livello con l'Olanda, oltraggi - dando del «fascista» e «nazista» - i capi dei governi della Germania e dell'Olanda, istighi i turchi in Europa a conquistarci anche demograficamente facendo 5 figli a famiglia «perché voi siete il futuro dell'Europa», e dall'altro non sia stato immediatamente convocato un vertice straordinario dei capi di stato e di governo dell'Unione prendendo atto che si tratta di una serie di atti profondamente ostili ed una esplicita minaccia alla sicurezza europea? Se si mettono insieme le dichiarazioni del ministro degli Esteri turco Cavusoglu: «Avete dato inizio al collasso dell'Europa. State trascinando l'Europa nell'abisso. Presto in Europa inizieranno le guerre sante», del presidente Erdogan: «Hanno iniziato una Crociata contro la Mezzaluna. Lo dico con chiarezza: l'Europa sta rapidamente scivolando verso i giorni precedenti la Seconda guerra mondiale», i governi europei dovrebbero quantomeno dubitare sull'affidabilità della Turchia. Non è paradossale che se a minacciare la «guerra santa» fossero i terroristi islamici li si sarebbe presi sul serio, mentre se lo fa il governo di uno Stato che ha l'esercito più consistente in seno alla Nato dopo quello degli Stati Uniti, che è il principale sostenitore del movimento radicale dei Fratelli Musulmani e che ha favorito l'affermazione dell'Isis e di altre sigle terroristiche islamiche, non lo si prenda affatto sul serio? Il riferimento di Erdogan alla vigilia della Seconda guerra mondiale sembra evocare l'accordo di Monaco del 30 settembre 1938 quando Gran Bretagna, Francia e Italia si arresero a Hitler consentendogli di smembrare la Cecoslovacchia e di occupare il territorio dei Sudeti. Se così fosse Erdogan riesumerebbe il ruolo di Hitler di fronte a un'Europa che assiste inerte a minacce di guerre sante e alla strategia di conquista islamica tramite non solo il terrorismo, ma soprattutto tramite le moschee e la crescita demografica.
La Storia ci dice che se le forze cristiane non avessero sconfitto i turchi a Lepanto nel 1571 e a Vienna nel 1683, anche l'Europa sarebbe già stata sottomessa all'islam così come lo furono le popolazioni delle sponde orientale e meridionale del Mediterraneo che fino al Settimo secolo erano al 98% cristiane. Che altro deve succedere per convincere i governi europei a fermare Erdogan che aspira ad affermarsi come il nuovo Califfo completando la conquista islamica di quest'Europa decadente?magdicristianoallam@gmail.com
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