Una lite sul pianerottolo con il presunto amante della moglie ha scatenato la furia omicida: 23 coltellate a lui, 4 alla figlia che «con coraggio ha cercato in tutti i modi e fino alla fine di difendere la madre dalla brutale aggressione del padre». Un delitto mosso da una «ossessiva e morbosa gelosia». Nemmeno la presenza del figlio minore di appena 5 anni, che assisteva inerme al massacro della madre e della sorella con un coltello a serramanico di 18 centimetri, lo ha fatto desistere.
Il duplice delitto di Foggia viene ricostruito nei dettagli nell'ordinanza di custodia cautelare con cui il gip ha convalidato il fermo di Taulant Malaj, il panettiere albanese di 45 anni che domenica ha confessato di aver ucciso a Torremaggiore sua figlia Gessica, 16 anni, e il suo vicino di casa, il pasticcere Massimo De Santis, 51 anni. Il killer era certo sua moglie Tefta, 39 anni, lo tradisse con lui. La donna è scampata alla carneficina grazie al sacrificio della figlia Jessica, che le ha fatto da scudo, e al fatto che il marito era convinto di averla lasciata a terra esanime. Sottoposta ad un intervento chirurgico, le sue condizioni stanno migliorando. Malaj ha ripercorso la vicenda con gli inquirenti, dalla relazione che riteneva la moglie avesse con il vicino da circa un anno, a suo dire documentata anche dalle telecamere che avevano in casa, alla miccia che domenica sera lo ha trasformato in una furia, quando ha visto la donna chattare con Massimo. A quel punto il panettiere è uscito sulle scale perché sapeva che stava per arrivare l'amante della moglie, che in effetti si è fermato al suo piano con l'ascensore. I due hanno cominciato a discutere, poi Malaj è rientrato in casa a prendere un coltello. «Mi è preso un diavolo in testa, l'ho rincorso per le scale e l'ho colpito. Per questo lo avete trovato nell'androne condominiale», racconta. Poi l'uomo torna nell'appartamento e continua a sfogare la propria rabbia contro la famiglia. «Come ho finito con lui sono tornato su a casa e sono andato in camera dove c'era mia moglie. L'ho colpita e nel mentre è entrata Gessica, la quale voleva proteggere la mamma. Allora io ho colpito anche lei e l'ho uccisa. Manco mi ero reso conto che fosse mia figlia. Jessica purtroppo si è trovata nel momento sbagliato. Dal letto loro due sono scappate in cucina dove ho continuato a colpirle».
La scena, scrive il gip, viene ripresa quasi integralmente dalle telecamere. Non è chiaro quali fossero le intenzioni di Malaj nei confronti dell'altro figlio. Agli inquirenti ha detto di averlo preso in braccio dopo essersi reso conto di quello che aveva fatto. Mentre nel video registrato col suo cellulare subito dopo il duplice omicidio, riprende il corpo di De Santis e quello della figlia. E poi, mentre la moglie in ginocchio e ferita gli domanda «cosa hai fatto?», lui le chiede dove fosse il figlio. A quel punto, con le mani insanguinate, va da suo fratello e sua cognata, che abitano a pochi minuti di distanza, dice loro di avere ammazzato tre persone e gli chiede di andare a prendere il bambino perché è terrorizzato.
Secondo il gip «le brutali modalità di realizzazione dei fatti mostrano nell'indagato un'assoluta insensibilità verso la vita umana ed una comune propensione al delitto come mezzo di affermazione delle proprie convinzioni e del proprio ruolo all'intero della famiglia».
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