I caccia polacchi in volo sul confine Est. E Mosca nega tutto: "Nessuna violazione"

Varsavia: "Operazione per garantire la nostra sicurezza". Zelensky sferza gli alleati: "Smettete di perdere tempo"

I caccia polacchi in volo sul confine Est. E Mosca nega tutto: "Nessuna violazione"
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Il copione è sempre lo stesso. La Russia si sente legittimata a fare quello che vuole e lo fa impunemente, negando come sempre le proprie responsabilità. L'Europa gonfia il petto, cerca di reagire ma è costretta a blindarsi, soprattutto sul fianco Est. Mentre l'Ucraina continua a subire attacchi quotidiani e Zelensky alza la voce chiedendo agli alleati interventi più decisi. Inevitabilmente, la tensione resta altissima.

Soprattutto al confine russo occidentale, che coincide con quello Est dell'Europa e della Nato. Dopo l'ennesimo sconfinamento russo, con i mig di Mosca sui cieli estoni, unito ai bombardamenti notturni, ha fatto scattare l'allarme in Polonia. Varsavia ha fatto decollare i suoi jet "a causa dell'attività dell'aviazione a lungo raggio della Federazione Russa". La Polonia ha spiegato che l'operazione è stata condotta per "garantire la massima prontezza e sicurezza nelle aree confinanti con l'Ucraina, mentre i sistemi di difesa aerea e di ricognizione radar basati a terra sono stati portati al massimo livello di allerta", considerato il rischio di sconfinamento come dimostrato dai droni russi arrivati in Polonia la scorsa settimana. In mattinata l'allarme è rientrato ma la situazione resta tesa. Anche perché come di consueto da Mosca arriva una negazione della realtà da manuale. "Tre MiG-31 russi hanno effettuato un volo programmato dalla Carelia alla regione di Kaliningrad e lo spazio aereo estone non è stato violato", riferisce una nota del ministero della Difesa russo che aggiunge: "Il volo si è svolto nel rigoroso rispetto delle norme internazionali sull'uso dello spazio aereo, senza violare i confini di altri Stati", quando, al contrario, i report Nato, riferiscono non solo che il piano di volo dei Mig non fosse noto, ma anche come i tre velivoli avessero anche le radio spente durante i 12 minuti di sconfinamento, prima dell'intervento degli F35 italiani che li hanno scortati verso i cieli russi.

Che la situazione si faccia di giorno in giorno sempre più tesa lo dimostrano anche le parole del leader ucraino Volodymyr Zelensky rivolte agli alleati occidentali: "Smettetela di perdere tempo - accusa - Se la guerra continua e non ci sono passi avanti verso la pace, ci aspettiamo sanzioni", ha detto. Decisivo, potrebbe il faccia a faccia con Donald Trump, a margine del dibattito dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York previsto martedì. E non sarà l'unico vertice. Perché a New York avranno un incontro riservato anche le due first lady, Olena Zelenska e Melania Trump. Al centro del colloquio, ufficialmente, questioni umanitarie che coinvolgono i bambini ma è chiaro quanto la posizione di Melania, da sempre molto vicina alla causa ucraina, possa in qualche modo influenzare quella dell'ondivago presidente americano. Uno de nodi da sottoporre all'amministrazione Usa "allargata", è quello relativo alle garanzie di sicurezza che secondo Zelensky dovrebbero essere applicate anche prima della fine del conflitto. "Un cessate il fuoco può essere sufficiente a fornire garanzie di sicurezza", ha detto Zelensky aggiungendo che "nessuno sta prendendo in considerazione il modello coreano, finlandese o qualsiasi altro. E nessuno sa quale sarà il risultato finale.

Ma sappiamo qual è il primo passo: quali garanzie di sicurezza impediranno ai russi di invadere con una nuova aggressione? Anche se lo facessero, incontrerebbero resistenza. Una vera resistenza", ha detto il presidente ucraino. Anche lui recitando un copione tristemente già visto che sembra non portare risultati.

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