I consensi truccati del "governo di carta"

I consensi truccati del "governo di carta"

G li ultimi sondaggi non sono un'illusione ottica: oltre un elettore su due sostiene il governo Conte, con la Lega in crescita al 36,9% e il Movimento Cinque Stelle stabile al 17,6%, totale 54,5%. Sono cifre da considerare con il massimo rispetto, anche se la palese inefficienza di un esecutivo impantanato stride con la vastità dei consensi.

Tra risse da pizzeria e continue minacce di salire al Quirinale, Palazzo Chigi sembra ogni giorno di più un governo di carta, anzi la «Casa di Carta». Ci sono molte analogie tra la brigata Conte e la serie tv di Netflix che sta sbancando a livello mondiale con la terza serie, appena presentata a Milano con una scenografia spettacolare. I protagonisti della «Casa de Papel», denominazione originale in Spagna, sono simpatici banditi che attuano colpi inimmaginabili come ripulire la Zecca di Stato e assaltare la Banca centrale. Fanno conflitti a fuoco con le forze dell'ordine, tengono sotto scacco esercito e servizi segreti, si fanno beffe dell'Europol durante la latitanza dorata. Ma sanno fare politica, coordinati dal loro leader, Il Professore, diabolico nel manipolare l'opinione pubblica.

Nella serie tv, ma anche adesso sui social, i protagonisti godono di un vasto appoggio nonostante i reati da ergastolo collezionati. Non è casuale la deriva «populista» della «Casa di Carta», dove gli attori recitano la parte di un moderno Robin Hood che depreda le banche cattive e lo Stato tiranno. La maschera di Salvador Dalì, che ognuno di loro indossa, diventa un simbolo virtuale-reale di resistenza. Se poi cantano in coro «Bella Ciao», rilanciando l'inno partigiano come hit internazionale, ecco perché sanno accattivarsi immeritate simpatie.

Il «governo di carta» Conte-Salvini-Di Maio è più bravo a rappresentarsi come difensore dei cittadini che come strumento di realizzazione di obiettivi annunciati e mai conseguiti. Conte, Il Professore di Palazzo Chigi, campa ancora di rendita con l'autoproclamazione ad «avvocato del popolo». Salvini si identifica all'italiano che al ristorante posta in rete la foto degli antipasti. Di Maio ogni giorno paragona i grandi imprenditori a squali che azzannano la gente inerme.

Nella «Casa di Carta 3» tanto consenso degli abitanti di Madrid verso la banda dei mega rapinatori ha una spiegazione piuttosto prosaica: i 140 milioni di euro in banconote fatti piovere da una batteria di dirigibili sul centro della capitale spagnola. Palazzo Chigi, più modestamente, ha imbastito la farsa del reddito di cittadinanza per distribuire un po' di mance a furbetti e fannulloni.

Dalla tv alla vita politica, l'aria che tira è questa:

dichiarati amico del popolo, lancia proclami contro l'establishment, elargisci denaro a pioggia. E se l'esperienza non si conclude con un risultato concreto, c'è sempre la speranza di farlo nella quarta serie della fiction.

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