I genitori che hanno rotto la costola al prof: "Lui ha tirato un libro in testa a nostro figlio"

I carabinieri pronti ad ascoltare i compagni di classe dello studente «violento»

I genitori che hanno rotto la costola al prof: "Lui ha tirato un libro in testa a nostro figlio"

I bambini sono la bocca della verità. Saranno proprio loro, i compagni di classe del 12enne dell'istituto scolastico «Vittorini» di Avola (Siracusa) i cui genitori mercoledì mattina hanno aggredito il professore di educazione fisica colpevole di avere ripreso il ragazzino, a fare luce su quanto è accaduto. Le versioni del docente che, colpito da calci e pugni, è stato spedito in ospedale con una costola fratturata, e quella dei genitori del 12enne sono infatti discordanti.

Il docente, che ha sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Avola, sostiene di essere stato aggredito prima verbalmente e poi fisicamente dalla madre 33enne e dal padre 47enne del suo alunno, che con insolenza gli aveva tirato contro un libro e non intendeva chiudere la finestra, come da lui richiesto, prima di recarsi in palestra. Risentito per il rimprovero dinnanzi ai compagni, il ragazzino ha telefonato ai genitori che si sono fiondati a scuola. «Prof Salvatore Busà!», avrebbe gridato la madre del dodicenne nel cortile del «Vittorini». E giù via una serie di insulti e poi anche peggio, visto che il professore ha riportato visibili graffi in volto. A dare manforte alla signora ci ha pensato il marito, che ha infierito con calci e pugni sull'insegnante caduto a terra. E le ha prese anche un altro docente, intervenuto per soccorrere il collega.

I genitori dell'alunno sostengono un'altra versione e cioè che a scagliare il libro sia stato invece il professore e che il bambino sia stato colpito. E anche se alla violenza non si risponde con altra violenza, non pensano nemmeno lontanamente di chiedere scusa al docente, se non dopo avere ricevuto loro le scuse da lui. Una bella matassa da sbrogliare per i carabinieri della Compagnia di Noto e della stazione di Avola, che stanno lavorando per ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Ma se per quanto riguarda l'aggressione in cortile ci sono dei testimoni, a cominciare dal secondo docente che per separare i litiganti è stato colpito, tanto che ha gli occhiali rotti, sull'alterco alunno-docente gli unici testimoni sono gli alunni. I carabinieri contano di sentirli nei prossimi giorni, compreso il 12enne protagonista della vicenda.

Si attende che il pm disponga le misure di garanzia necessarie previste dalla legge, ovvero la nomina di una figura professionale come uno psicologo, che possa preservare i minori da eventuali traumi dovuti alla violenza a cui hanno assistito, o un assistente sociale.

Finora i genitori, che continuano a sostenere l'errore da parte dell'educatore, non hanno denunciato ai carabinieri l'accaduto.

Se venisse riscontrata la loro versione, ovvero che il docente abbia lanciato il libro contro l'alunno, il prof sarebbe passabile di denuncia e potrebbe anche integrarsi l'abuso di mezzi di correzione, se non addirittura, stando a una recente sentenza della Cassazione, profilarsi gli estremi per il reato di maltrattamenti in famiglia.

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