I gialloverdi fanno flop anche sulla tv pubblica: Canale5 supera Raiuno

Nelle 24 ore, l'ammiraglia Mediaset stacca il primo canale Rai: persi migliaia di spettatori

I gialloverdi fanno flop anche sulla tv pubblica: Canale5 supera Raiuno

Certo per il governo gialloverde i dati non sono un grande problema. I numeretti vengono cambiati allegramente e alacramente senza preoccuparsi più di tanto delle macro conseguenze. Dunque non produrrà molto sconforto nei piani alti penta-leghisti constatare che il primo canale di quella televisione pubblica che la nuova maggioranza ha «rivoluzionato» ha perso punti rispetto alla gestione precedente e, addirittura, nelle ultime settime ha subito il sorpasso dell'ammiraglia concorrente di Mediaset. Proprio così. Questi numeri non sono ballerini: prendendo in considerazione l'intera giornata, nell'ultimo mese, per la precisione dal 24 febbraio al 23 marzo, Canale 5 raggiunge il 17,06 per cento di share con 1.789.000 spettatori medi battendo Raiuno che si ferma al 16,57 con 1.737.000 spettatori medi. Voi penserete: vabbè, che sarà mai mezzo punto percentuale di scarto. A parte che mezzo punto significa migliaia di spettatori persi (e quindi anche di contatti pubblicitari), importante è la lettura che emerge dai dati. E cioè l'andamento del primo canale, la rete che regge su di sé l'intero sistema Rai, che evidentemente mostra segnali negativi: nulla di grave, per ora, ma appunto, i segnali vanno colti. Soprattutto perché se una dirigenza si presenta come rivoluzionaria, afferma di voler rivoltare la tv pubblica come un calzino, di buttare via il vecchio e di voler creare il broadcaster del futuro, ma poi non riesce a far quadrare i conti, allora qualche domanda bisogna farsela.

Certo, si ribatterà, in prime time - l'orario più importante - il sorpasso non c'è stato e considerando il periodo di garanzia, che comprende anche il Festival di Sanremo dai grandi ascolti, Raiuno nelle 24 ore sta ancora sopra Canale 5, però, come detto, i sintomi ci sono. In più bisogna aggiungere - e questo è parecchio significativo - che il primo canale, in confronto con se stesso, nel medesimo periodo considerato dell'anno scorso, perde in prima serata quasi un punto percentuale (lo 0,9 per la precisione) e nelle 24 ore mezzo punto. In sostanza l'attuale vertice (l'amministratore delegato Fabrizio Salini, scelto dai 5 Stelle e la direttrice di rete Teresa De Santis, più vicina ai leghisti) non è riuscita a mantenere gli standard della gestione precedente, nonostante ne abbia ereditato la programmazione generale e l'abbia soltanto dovuta gestire e concretizzare. I palinsesti ideati dal nuovo management si vedranno dalla prossima stagione, da settembre. E, magari, saranno anche più forti e belli, ma intanto...

Se, poi, si analizzano in dettaglio i programmi che più incidono nel calo, si materializza quello che è stato detto per mesi: la perdita più evidente è quella della Prova del cuoco, lo show di Elisa Isoardi, l'ex fidanzata del vicepremier Salvini. Sempre considerando l'ultimo mese ha ottenuto uno share del 12,7 per cento, mentre l'anno scorso con la conduttrice Clerici raggiungeva il 15,3. Insomma è la fascia del mattino la più critica: Canale 5 (dal lunedì al venerdì) con Mattino 5 e Forum raggiunge il 17,5 per cento mentre Raiuno con Uno Mattina, Storie italiane e, appunto, lo show culinario si ferma al 15,3.

Ma anche il Tg1, in quota pentastellata, perde rispetto a marzo 2018: un punto e mezzo nell'edizione di pranzo e un punto in quella serale. E, ci fermiano qui con i numeri. Che, tanto, non importano molto alla maggioranza gialloverde...

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