"I narco-euro inquinano l'economia"

Il comandante della Finanza: «I proventi sporchi investiti anche all'estero»

"I narco-euro inquinano l'economia"

Generale Giorgio Toschi, quanto incide il narcotraffico sul sistema economico e finanziario?

«Il sistema economico e finanziario è fortemente minacciato, nel suo complesso, da un'evoluzione organizzativa delle associazioni criminali, che puntano a inquinare l'intero apparato investendo i guadagni illeciti ripuliti in attività spesso solo in apparenza lecite. Le principali organizzazioni hanno la necessità di riciclare le grandi ricchezze illecite accumulate, spesso avvalendosi di consulenti qualificati capaci di ripulire e di reintrodurre il cosiddetto denaro sporco nell'economia legale, alterando, come detto, in questo modo le regole della libera concorrenza».

Quali sono i settori particolarmente colpiti?

«Le evidenze investigative confermano che le attività economiche nazionali maggiormente permeabili agli investimenti di narco-proventi si individuano principalmente nelle costruzioni e nelle compravendite di immobili, che garantiscono una capitalizzazione degli investimenti e la possibilità di conseguire elevati profitti sfruttando la fluttuazione del mercato immobiliare, o nell'acquisizione e gestione di locali pubblici e di impianti turistico-alberghieri che garantiscono anche un riconoscimento sociale del potere criminale e di controllo del territorio».

Investono anche all'estero?

«Sì, tendono a delocalizzare sempre più spesso, sia in ambito europeo, anche grazie all'appoggio di soggetti emigrati che nel tempo hanno reinvestito liquidità illecite, sia in Paesi extra-europei, principalmente nel Nord e Sud America con l'acquisizione di locali pubblici, la gestione dello smaltimento di rifiuti, il commercio di diamanti e metalli preziosi e investimenti in titoli di Stato».

Che cosa state facendo per contrastarli?

«Oggi il Corpo ha rafforzato l'attività antidroga anche attraverso investigazioni spinte fino all'aggressione delle proiezioni economiche dei narcotrafficanti, che nel 2018 hanno consentito di individuare e sottoporre a sequestro e confisca, ai sensi della normativa antimafia, patrimoni illeciti per un valore, rispettivamente,

superiore a 31 milioni di euro e di poco inferiore a 42 milioni di euro. Si tratta di un'azione che si colloca nel più ampio quadro strategico di contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria».

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