Il totale dei guariti registrato ieri era più del doppio dei decessi: 149 i primi, 52 i secondi. Dietro ai numeri dei contagiati e soprattutto dei morti da Covid-19 ci sono volti, storie di vita, affetti e sofferenza ma a volte anche speranza e soddisfazione come quella che si avvertiva chiaramente nelle parole del governatore della Lombardia, Attilio Fontana quando ha annunciato che la sua collaboratrice è «praticamente guarita». Ieri in serata è stata dimessa dall'ospedale ed è tornata a casa dove continuerà l'isolamento precauzionale «in attesa di fare l'ultimo tampone definitivo».
Un risultato positivo che si aggiunge a quello annunciato dall'assessore al Welfare, Giulio Gallera. «Le prime due persone che arrivavano dalla zona rossa sono guarite e sono uscite dal Sacco, sono state messe al domicilio in attesa che il loro tampone diventi negativo» ha detto Gallera sottolineando l'importanza della guarigione «dei primi malati della zona rossa».
Questo naturalmente non significa che si possa cedere rispetto all'assedio che deve circondare il coronavirus nel tentativo di contenerlo. «Per vedere gli effetti delle misure di prevenzione e controllo attuate fino ad ora è necessario attendere un paio di settimane», avverte Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità che ipotizza sarà presto necessario estendere anche ad altre zone «queste misure draconiane» di isolamento.
Misure straordinarie e controlli a tappeto che hanno incassato anche l'apprezzamento di l segretario di Stato americano, Mike Pompeo: «Abbiamo fiducia negli sforzi di Italia e Corea del Sud e siamo grati ai nostri partner per la loro trasparenza e l'instancabile lavoro». I dati del bollettino quotidiano della Protezione civile aggiornano i contagi a 1.835 con un incremento di 258 positivi in più in un giorno. 927 pazienti si trovano in isolamento domiciliare, e dunque in forma asintomatica, mentre 742 sono i ricoverati con sintomi. In terapia intensiva si trovano invece 166 persone.
In Lombardia è caccia ai posti letto soprattutto di terapia intensiva che sono già saturi «Stiamo incrementando le capacità degli ospedali con 200 posti letto in più, oltre ai 140 nuovi posti in terapia intensiva già dedicati all'emergenza Coronavirus», spiega Giulio Gallera che ha precisato come gli ospedali di Crema, Lodi e Seriate saranno dedicati al coronavirus e «i reparti di medicina diventeranno pneumologie e virologia». E in caso di necessità «potrebbero essere individuati altri ospedali».
Sempre per ovviare al rischio che scarseggino i posti letto Gallera ha anche annunciato l'acquisto di speciali apparecchiature, Cpap, che possono essere facilmente applicate anche in casa e grazie ai quali «viene indotto l'ossigeno per aiutare i pazienti». «Gli esperti ci dicono che il 50 per cento dei pazienti trattati con questi macchinari migliorano senza bisogno di metterli in un reparto di terapia intensiva», precisa Gallera che sta anche cercando la collaborazione delle strutture private, che hanno messo a disposizione 60 posti letto, e della sanità militare. La situazione a Roma è «apparentemente» sotto controllo, dice Rezza. Anche se sale a 14 il numero di casi accertati nel Lazio.
Confermata la positività per un poliziotto di Pomezia, un vigile del fuoco da poco tornato da Piacenza, un paziente risultato positivo al ceppo veneto di Covid-19 e una donna di Cremona in visita dai familiari a Formia. Primo caso confermato anche in Molise, una donna di 60 anni, e uno in Sardegna. Il virus arriva anche in Marocco. Si tratta di un uomo che lavora in Italia e è tornato a casa.
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